Le agenzie europee per la sicurezza alimentare, FAO, OMS e anche FDA americana invitano a contenere l’assunzione di zuccheri con la dieta, in particolare raccomandano di assumerne una quantità inferiore al 10% rispetto al fabbisogno calorico giornaliero.
Innanzitutto, è importante distinguere gli zuccheri naturalmente presenti nei cibi (frutta fresca, cereali, miele) dagli zuccheri aggiunti, presenti nei prodotti industriali (biscotti, dolci, snacks, merendine, bibite zuccherate, succhi di frutta), è stato visto, infatti, che questi ultimi sono in grado di favorire sovrappeso, obesità addominale, diabete e insulino-resistenza.
Lo stile di vita dei nostri tempi ci costringe a non avere molto tempo da dedicare alla preparazione dei cibi, a volte non si ha neanche il tempo di consumare un pasto comodamente seduti, in tranquillità e in buona compagnia. Questo stile di vita frenetico, basato sul consumo di cibi industriali, ha determinato un eccessivo e inconsapevole consumo di zuccheri, con ricadute importanti sulla salute, tant’è che in Europa sempre più Paesi (tra i primi Gran Bretagna e Irlanda) hanno deciso di tassare le bevande zuccherate (sugar tax) per cercare di ridurne l’assunzione.
Dati FAO e Istat, indicano che in Italia i consumi zucchero per persona sono superiori ai 70g giornalieri, questo vuol dire che consumiamo in media almeno 14 cucchiaini di zucchero. Seguendo le indicazioni OMS e considerando un consumo di 2.000 kcal/al giorno, gli italiani non dovrebbero superare i 50 g.
Lo zucchero nascosto nei cibi industriali è un problema per gli italiani, ne assumono troppi, anche a loro insaputa. Lo zucchero si trova aggiunto in centinaia di prodotti insospettabili che troviamo al supermercato e che acquistiamo in modo inconsapevole, ecco alcuni esempi: pasta già pronta, pane confezionato, bevande, yogurt alla frutta, cereali per la prima colazione.
Il problema assume ancora più rilevanza per bambini in cui le abitudini alimentari sbagliate influenzeranno negativamente la loro salute da grandi: un eccessivo consumo di zuccheri in giovane età causa precocemente steatosi (fegato grasso), obesità e diabete.
La soluzione per non lasciarsi ingannare è analizzare l’etichetta nutrizionale che si trova sulle confezioni. La tabella nutrizionale si può paragonare alla carta d’identità del prodotto, mentre la lista degli ingredienti ci dà informazioni sulla composizione dell’alimento. Leggere gli ingredienti è molto semplice, sono scritti in ordine decrescente, dal più abbondante al meno abbondante.
Semplici attenzioni permettono di non eccedere nell’assunzione di zuccheri a beneficio della salute!