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Villa Sofia Palermo: aggrediscono radiologo e tecnico, identificate e denunciate due persone

Una nuova aggressione nel mondo della sanità, è avvenuta domenica, intorno alle 23, ai danni di un medico radiologo e di un tecnico di radiologia, nei locali di radiologia dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo.

A Villa Sofia un delinquente, che mi auguro venga presto identificato e arrestato, ha minacciato medici e infermieri e poi ha iniziato a danneggiare una risonanza magnetica. Di fronte a questi comportamenti c’è molto poco da dire (in attesa che finalmente lo Stato si decida ad inasprire le pene..!)“, così sul suo profilo Facebook l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, che aggiunge:

L’Azienda palermitana si è dotata di una sorveglianza con guardie giurate h24, ma il delinquente si è infilato con tre donne dove non sarebbe mai dovuto entrare. Ho chiesto di ricostruire le modalità con cui e’ riuscito a fare accesso al piano -2 e cercherò di capirne di più. Anche accertando se ci sia stata una sottovalutazione da parte dell’agente di controllo. Ma la reazione più sincera che mi viene in mente è prendere il suo grazioso congiunto, che poi è entrato regolarmente nella risonanza e addebitargli tutti i danni fatti dalla bestia che si è portata d’appresso“.

Un evento che, purtroppo, va ad infoltire i casi di aggressioni in strutture sanitarie“. Così il il direttore dell’azienda ospedaliera Villa Sofia – Cervello, Walter Messina che in una nota condanna “il deprecabile ed inqualificabile gesto posto in essere da facinorosi delinquenti nei confronti di operatori sanitari che prestano servizio continuo nei confronti dell’utenza“.

I due figli di un paziente, i quali risultano pregiudicati, sarebbero stati già identificati e denunciati. Il paziente, invece, sta bene; tant’è che è stato dimesso.

La direzione ospedaliera oltre a manifestare solidarietà agli operatori sanitari coinvolti assicura che porrà in essere le misure aggiuntive in materia di prevenzione e sicurezza oltre a quelle recenti adottate anche per dare seguito alle direttive assessoriali sul sovraffollamento dei Pronto Soccorso.

A questo proposito sollecita il rafforzamento delle misure di sicurezza (armata e videosorveglianza), l’ulteriore regolamentazione delle procedure di accesso e il potenziamento degli accessi di sicurezza.

Intervengono con una nota anche Confintesa Sanità Sicilia e Confintesa Ugs Medici Palermo, dove si legge che “un vero e proprio piccolo esercito di parenti avrebbe aggredito il personale del nosocomio palermitano a causa di una risonanza magnetica da eseguire ad un loro parente. Gli aggressori all’arrivo delle forze dell’ordine si sarebbero dileguati, lasciando sul posto le mogli ad auto accusarsi“.

“Ci associamo al Cimo nell’esprimere la nostra solidarietà al medico ed al tecnico ingiustamente aggrediti, ma nel contempo chiediamo con forza al direttore generale degli Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, Walter Messina, di destinare più fondi per la sicurezza all’interno dell’ospedale, pare infatti che i luoghi coinvolti nell’aggressione fossero sprovvisti di impianto di video sorveglianza e di ingressi di sicurezza – lamentano in una nota Domenico Amato, segretario regionale Confintesa Sanità Sicilia, e Renato Agugliaro, segretario provinciale Confintesa Ugs Medici Palermo -. Troppi appelli e comunicati abbiamo dovuto fare per la sicurezza di tutto gli ospedali siciliani, è ora di addivenire ad una soluzione concreta e duratura del problema sicurezza“.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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