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Villa Sofia-Cervello: cardiologia impianta device per alleviare l’angina pectoris

Il device di ultima generazione è denominato “Coronary Sinus Reducer“. È entrato nelle linee guida sulla cardiopatia ischemica cronica ESC (Società Europea di Cardiologia) nel 2019 ed è già utilizzato in altre realtà italiane, ma viene impiantato per la prima volta a “Villa Sofia – Cervello” e a Palermo.

Coronary Sinus Reducer ” è un moderno device endoluminale, progettato per ottenere un restringimento controllato del seno coronarico e, quindi, favorire la riduzione dei sintomi nei pazienti con angina pectoris refrattaria. Il device impiantabile per via percutanea in casi selezionati può rappresentare una valida strategia terepautica per il cardiologo interventista, al fine di alleviare i sintomi da angina secondaria all’ischemia cardiaca per quei pazienti che presentino severa o diffusa aterosclerosi coronarica ostruttiva, non candidabili (o non più) a procedure di rivascolarizzazione chirurgica e/o percutanea, ed è importante, pertanto, la sua estensione anche in Emodinamica del nostro territorio.

Questi pazienti – spiega infatti Carlo Cicerone, responsabile della Cardiologia con Emodinamica del presidio Villa Sofia dell’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello” di Palermo – sono caratterizzati da una malattia complessa e molti di essi registrano episodi di angina che impattano notevolmente sulla loro qualità di vita, nonostante l’ottimizzazione della terapia medica praticata. Peculiarità che su questa popolazione è in costante aumento, pertanto, potersi avvalere dei moderni device, in casi selezionati, è fondamentale per il miglioramento degli outcome clinici e per offrire un ventaglio di soluzioni più ampie rispetto a quelle in dotazione alle metodiche tradizionali nei casi in cui queste ultime non siano praticabili“.

L’emodinamica di Villa Sofia – continua Cicerone – è il primo centro di Palermo ad aver impiantato il “Reducer” in una paziente di 73 anni, già nota all’attenzione della Cardiologia per i ripetuti interventi di rivascolarizzazione miocardica percutanea di angioplastica. Dal 2016 erano frequenti gli episodi anginosi in assenza di lesioni coronariche trattabili, al recente controllo coronarografico, invariato rispetto ai precedenti e persistendo la sintomatologia anginosa nonostante la terapia medica ottimizzata, si è deciso di procedere all’impianto del device nel seno venoso coronarico. La procedura è risultata efficace e priva di complicanze e già dopo 48 ore si è apprezzato un notevole miglioramento sintomatologico“.

L’équipe del laboratorio di Emodinamica del nosocomio palermitano è costituita, oltre che dal Dr. Carlo Cicerone, dal Dr. Giuseppe Migliore – che insieme hanno eseguito la procedura –  dai dottori Mario Lombardi e Gentian Gjermeni.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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