Gravi problemi di conformità e sicurezza per il vaccino anticovid russo, Sputnik V, a doppio vettore virale Gam-COVID-Vac. Questo è composto da un virus in grado di replicarsi all’interno del nostro organismo.
Ad accorgersene è stata l’ANVISA, l’agenzia nazionale brasiliana deputata alla regolamentazione dei farmaci. La vicenda è venuta a galla grazie a nove stati sudamericani, che avevano intenzione di acquistare i lotti del farmaco.
L’approfondimento ha fatto emergere diverse criticità: la documentazione depositata dal Gamaleya Research Institute di Mosca (la casa produttrice del vaccino) risulta essere incompleta e tutti i campioni analizzati in laboratorio presentavano il virus replicante all’ interno.
Questo tipo di vaccino è a vettore virale e si basa su due adenovirus non replicanti–ricombinanti: rAd26-S ed rAd5-S, somministrati con entrambe le dosi. Al contrario degli altri vaccini a vettore virale basati su adenovirus, come Vaxzevria e il Johnsons & Johnsons, questo si caratterizzata per le due dosi con principi attivi specifici.
Gli adenovirus presenti nei vaccini anti Covid normalmente sono resi innocui e non gli viene sottratta la capacità di replicarsi, rendendoli così semplici “navette di trasporto” per consegnare l’informazione genetica della proteina Spike. Gli scienziati brasiliani hanno quindi evidenziato un problema nella produzione dello Sputnik V che rende la procedura non conforme. Per questa ragione l’ANVISA ha deciso di respingere l’acquisto dei lotti del vaccino russo proprio per i potenziali rischi per la salute.