Arriva una piattaforma di telemedicina con un’app dedicata alla cura dei pazienti con neoplasia della prostata che contiene tutte le informazioni utili sulla malattia, dalla prevenzione alla terapia agli effetti collaterali. Battezzata Telelilt, dal naming della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), ideatrice del software, è stata presentata stamattina a Villa Magnisi, sede dell’ordine dei medici di Palermo, presieduto da Toti Amato, consigliere della Fnomceo. L’occasione è stato il convegno “La telemedicina nel trattamento della neoplasia alla prostata“.
“L’app è già in fase di testing – ha detto il presidente della Lilt Palermo Francesca Glorioso –. Si potrà scaricare gratuitamente su sistema android e ios già dalla prossima settimana. Una volta a regime, adattandola, potremo estendere la stessa offerta assistenziale a tutti gli altri pazienti affetti da altre neoplasie. Puntiamo ad un modello organizzativo di telemedicina specialistica che eroghi a distanza servizi diagnostici e di continuità assistenziale tra medico e paziente, ma anche tra medici e altri sanitari. E’ l’unica via per ridurre il distress psicologico della malattia e migliorare la qualità di vita del paziente“.
“La sperimentazione dell’intero sistema digitale – ha spiegato l’oncologo radioterapista Antonino Daidone – è già in corso grazie alla partecipazione di un campione di pazienti del centro di Medicina nucleare San Gaetano di Bagheria e dell’U.o di Radioterapia dell’ospedale Ajello di Mazara del Vallo. App e piattaforma sono alla portata di tutti. Il paziente, si collega digitando la sua login, scarica l’app e accede ai servizi erogati. Potranno ricevere visite oncologiche o di prevenzione durante i giorni del trattamento radiante e durante le visite trimestrali di follow-up. Documentazione clinica, trasferimenti voce, video e immagini saranno crittografati nel rispetto delle norme sulla privacy e sicurezza“.
Secondo i dati segnalati dall’associazione, il carcinoma della prostata in Italia è la neoplasia più frequente tra i maschi e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai cinquant’anni. La sopravvivenza a 5 anni al Nord è al 92%, mentre nel Sud è all’88% a causa del ritardo nella diagnosi e una scarsa diffusione dello screening. In Sicilia resta il tumore più diffuso tra gli uomini e rappresenta il 17,3% di tutti gli altri carcinomi.
Teletilt è un progetto molto ampio che mira ad un doppio obiettivo. “Il primo – ha spiegato Glorioso – è mettere a regime i servizi per i pazienti con tumore alla prostata in grado di garantire equità nell’accesso alle cure e all’alta specializzazione, e una gestione semplificata delle cronicità e della continuità assistenziale attraverso un approccio multidisciplinare. Il secondo riguarda il trattamento radioterapico perché, nonostante la letteratura scientifica abbia dimostrato come la radioterapia sia un’alternativa non inferiore in termini di sopravvivenza e con minori effetti collaterali, la chirurgia è ancora la scelta terapeutica più diffusa“.