L’Ismett non si ferma. Sono due i trapianti di fegato da vivente su paziente adulto eseguiti nelle scorse settimane presso il centro palermitano. Attualmente è la sola struttura in Italia ad aver mantenuto il programma attivo e adesso il centro palermitano è in procinto di potenziare il programma trapianto da vivente così da poter supplire alla carenza di donazioni che si è ulteriormente aggravata a causa della pandemia in corso.
Il programma da vivente è stato mantenuto attivo grazie ad una vera e propria riorganizzazione dell’Ospedale. Ismett è, infatti, in prima linea nella lotta contro la pandemia e ha già istituito al suo interno un intero reparto di Terapia intensiva esclusivamente dedicato ai pazienti affetti da coronavirus. In questi ultimi due casi a donare una piccola parte del proprio fegato sono stati i figli che con il loro gesto hanno offerto una nuova possibilità ai loro genitori.
Il trapianto da vivente è possibile grazie alla capacità del fegato di rigenerarsi e tornare in dimensioni normali, sia nel donatore che nel ricevente, nel giro di poche settimane. Entrambi i donatori sono stati dimessi dopo pochi giorni dall’intervento. “Quanto eseguito all’Ismett di Palermo onora la sanità italiana nel suo momento più complesso – afferma Ruggero Razza, Assessore Regionale alla Salute – è la dimostrazione che tra tantissime difficoltà il mondo della ricerca e dell’alta attività clinica vanno avanti. Il trapianto del fegato da vivente effettuato in questi giorni o quello di utero, primo in Italia, eseguito tre mesi fa a Catania, assumono ulteriore importanza proprio per la difficile convivenza con la pandemia”