Ai due bimbi sotto un anno che, lo scorso gennaio a Ferrara, erano statati sottoposti ad un trapianti di cornea, se ne sono già aggiunti altri tre. Gli interventi sono stati eseguiti all’Arcispedale Sant’Anna di Cona, nel Ferrarese, da Massimo Busin e Marco Mura, entrambi professori ordinari di oculistica all’Università di Ferrara. Le cinque operazioni si sono svolte negli ultimi due mesi su neonati e bambini nei primi anni di vita.
I piccoli, infatti, soffrivano di due malattie rare della cornea: la sclerocornea o l’anomalia di Peters, due malformazioni congenite dell’occhio per cui i pazienti nascono con un’opacità della cornea che impedisce la visione.
“Si è trattato di interventi di grande complessità – sottolinea Busin, che in carriera ha effettuato oltre
10mila trapianti di cornea – eseguiti utilizzando le più moderne tecniche di chirurgia corneale. Operare bambini così piccoli richiede inoltre uno sforzo organizzativo ulteriore rispetto a quello necessario per il trapianto negli adulti”.
Il rischio, infatti, è che si possa determinare una cecità irreversibile e l’unica soluzione, già sperimentata all’estero, è la sostituzione della cornea opaca con una nuova proveniente da un donatore.