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Sifus Fnos a Schifani e Faraoni: “Aumentare il personale Oss”

Il sindacato SIFUS-FNOS a firma di  Laura Mantione e Maurizio Grosso, ha scritto al neo Assessore Regionale alla Sanità  e al Presidente della Regione Schifani per rappresentare le problematiche relative alla carenza di personale Operatore Socio Sanitario (OSS) all’interno delle Aziende Sanitarie della regione.
“Tale situazione – hanno detto Mantione e Grosso –  rappresenta una criticità che incide negativamente sulla qualità dell’assistenza erogata e sul rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La categoria  seppur lavorando con abnegazione, si ritrova a sopportare turnazioni ( e sostituzioni)  irregolari presso i vari reparti. Presto a dimostrazione ciò, vi faremo pervenire qualche kilogrammo di ordini di servizio che stiamo raccogliendo presso le ASP di Caltanissetta e Palermo. La necessità dell’aumento delle ore lavorative e del personale  è dovuta soprattutto, alla gestione e al contatto diretto con i pazienti che si vedono costretti quotidianamente ad un servizio che spesso lascia a desiderare. Ricordiamo a noi stessi che le prime forme di infezioni aggravano le condizioni patologiche dei pazienti, così come, l’ assistenza alberghiera carente. L’imminente implementazione della nuova rete ospedaliera e quindi, del necessario adeguamento ai crescenti bisogni assistenziali rende indispensabile un intervento della rimodulazione  Regionale finalizzato all’incremento del rapporto OSS/posto letto in tutte le aziende sanitarie”.
“Sarebbe deleterio procedere con gli attuali standard – hanno continuato Mantione e Grosso – poiché si attestano su livelli del tutto inadeguati a garantire un’assistenza completa e continuativa, specialmente in un contesto anche di crescente complessità delle cure. Le attuali linee guida prevedono un rapporto massimo di 0,30 OSS circa per posto letto che risulta essere insufficiente sia a garantire i LEA che ad una presenza adeguata degli OSS nelle 24 ore.
Sarebbe necessario pertanto,  non solo che tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere adottassero lo standard massimo oggi previsto (0,30 per posto letto) ma che l’assessorato alla Salute intervenisse tempestivamente a rivedere  tale rapporto e quindi l’aumento”.
In conclusione Mantione e Grosso hanno tenuto a ricordare che: “Con l’approvazione del decreto Lorenzin ( 2018), gli Operatori socio-sanitari  transitano dalla qualifica di operatore tecnico a quella di professionista socio-sanitario al pari degli assistenti sociali, sociologi ed educatori sociali e che quindi l’inquadramento non è quello tecnico, come si evince dalle buste paga, ma area sanitaria”.
di Redazione
© Riproduzione Riservata
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