“Affrontare le problematiche dei lavoratori e arrivare alla stesura e sottoscrizione della contrattazione integrativa aziendale di II livello”.
La prima tappa di questo nuovo percorso si è consumata nei giorni scorsi nel corso di un incontro, che si è tenuto a Palermo, fra il Cda della Seus e le organizzazioni sindacali.
Per la società erano presenti il vice presidente, Pietro Marchetta, e il consigliere Tania Pontrelli.
Rispetto alla questione relativa alla “Banca Ore”, la Seus ha proposto, compatibilmente con le risultanze del bilancio, il pagamento del credito orario degli autisti/soccorritori maturato nell’anno 2018, mentre, per quanto riguarda il debito orario degli autisti/soccorritori, tenuto conto che nei precedenti tavoli tecnici è emerso che parte dello stesso non è dipeso solamente dalla volontà dei soccorritori ma anche dalla problematica dei fermi tecnici e per di più non essendo possibile stimarlo in maniera precisa, è stato annunciato l’abbuono di parte del debito in misura da quantizzare dopo aver esaminato le risultanze del bilancio. Per la restante parte invece è stato prospettato di stipulare un accordo sindacale per il recupero, pensando di poter agire su una trattenuta mensile per ciascun dipendente pari a 36 ore.
“Va detto chiaramente – affermano Maurizio Comparetto e Anita Tumino della Cgil – che il tempo trascorso ha prodotto tanta diffidenza e tensione tra i lavoratori. Non è più pensabile quindi dilungarsi su progetti futuri. Bisogna essere concreti. E’ necessario che il CdA sull’impegno assunto, circa la volontà di volere corrispondere la retribuzione a quanti hanno un credito orario, non rinvii tale decisione a verifiche contabili, ma operi in questa direzione fin da subito. Ovviamente in linea con quelle che sono le disponibilità attuali. Disponibilità che verranno integrate con ulteriori risorse da reperite fino a concorrenza dell’intero credito vantato per l’anno 2018.
“A ciò bisogna trovare la soluzione organizzativa che ponga fine o riduca notevolmente questo delta che si determina tra credito e debito orario. Sui fondi di produttività, che l’azienda intende alimentare dai risparmi derivanti da mancati introiti del personale per effetto di trattenute a vario titolo, riteniamo – aggiungono Comparetto e Tumino – che tali risorse debbano essere integrate con altri risparmi di altre voci di bilancio”.
“Non siamo d’accordo all’ipotesi della costituzione di Tavoli tecnici per la trattazione e stipula degli accordi. Determinerebbero un ritardo notevole. Le soluzioni possono essere trattate nel Tavolo sindacale. Ed ancora, è necessario intervenire immediatamente sulla modifica dei regolamenti, sulla malattia e legge 104″.
“Bisogna eliminare l’obbligo della comunicazione all’Inps da parte del lavoratore, quando questi, in occasione della malattia, ha bisogno di allontanarsi dal domicilio. In tema di Legge 104, la presentazione del calendario mensile sui giorni di permesso retribuiti non può essere vincolante. Il lavoratore, pertanto, in presenza di ovvie esigenze di assistenza non programmabile, deve potere usufruire del permesso modificando le date preventivamente comunicate nel calendario mensile. Infine, rispetto alla carenza di organico in alcune provincie, proponiamo – evidenziano Comparetto e Tumino – di applicare l’istituto della pronta disponibilità al fine di assicurare la copertura delle assenze del personale. Ovviamente gli argomenti trattati con i vertici della Seus li consideriamo una pre-intesa che dovrà essere formalizzata con un accordo nel prossimo incontro di delegazione trattante”.
“Questa condizione – chiariscono Comparetto e Tumino – è per noi imprescindibile, senza la quale non proseguiremo la contrattazione”.