Nel triennio la Sicilia spende circa 460 milioni per farmaci innovativi e nuove terapie ma l’accesso alle cure non è per tutti.
La Sicilia oggi dovrebbe rendere disponibili a tutti i cittadini le nuove opportunità terapeutiche, ma serve un accesso più rapido alle risorse ministeriali destinate alla cura di alcune patologie gravi indicate dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Per esempio, un farmaco oncologico innovativo arriva nella ‘prima’ regione italiana dopo due anni dall’approvazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Alcuni Paesi, come la Germania lo recepiscono contestualmente, in Italia deve necessariamente passare da un secondo organo, l’Aifa, che ne fa una valutazione di appropriatezza e negozia le modalità di prezzo e di rimborso. Inoltre, per 17 regioni (tra cui la Sicilia) esiste un terzo livello gerarchico.
Sono i prontuari terapeutici regionali, a cui devono essere sottoposte le molecole per potere essere disponibili alle aziende.
I tempi di accesso ai farmaci sono quindi più lenti per l’Italia rispetto agli altri Paesi europei, un ritardo che si aggrava ulteriormente per la Sicilia rispetto ad altre regioni per un farraginoso iter di recepimento.
I Prontuari non hanno gli spazi normativi per modificare le indicazioni dell’Aifa, anche perché i farmaci indicati dall’Agenzia come ‘innovativi importanti e innovativi potenziali’, secondo il decreto Balduzzi, dovrebbero entrare automaticamente a livello regionale, in quanto rappresentano livelli essenziali di assistenza e la loro indisponibilità lede il diritto dei pazienti alla migliore cura.
Una volta che un nuovo farmaco viene inserito nel PTORS (Prontuario terapeutico/ospedaliero della Regione siciliana), le aziende sanitarie non possono in automatico erogarlo, ma servono altre procedure legate alla Centrale unica di committenza che si traducono in tempi sempre più lunghi e un aggravio economico per le casse regionali perché i pazienti si rivolgono ad altre strutture, incrementando il fenomeno della migrazione sanitaria e aumentando i costi indiretti.
Una volta previsto nel Ptors, le aziende dovrebbero essere autorizzate ad avviare una gara per l’immediato approvvigionamento.
Un argomento caldo che gli esperti stanno affrontando con l’individuazione di modelli economicamente sostenibili ma in grado di garantire a tutti le migliori terapie in tempi rapidi.