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Patologie croniche e modelli assistenziali: come ha influito la pandemia sui pazienti nonCovid | VIDEO

Si parla di patologie croniche ed è il seminario tenutosi oggi presso la sede dell’ARS a palazzo dei Normanni. “Patologie croniche: un Modello Assistenziale che Garantisca la Qualità dell’Accesso alle Cure e la Sua Sostenibilità“, sono tutte le patologie che non si risolvono nel tempo né giungono a miglioramento. Secondo la definizione del National Commission on Chronic Illness, sono croniche tutte quelle patologie “caratterizzate da un lento e progressivo declino delle normali funzioni fisiologiche“.

A moderare l’evento Maurizio Scaglione, direttore responsabile di Sanitàinsicilia.it nonché organizzatore del confronto, con la collaborazione del responsabile alla comunicazione del giornale, Davide Gioè.

Ad intervenire vediamo Ruggero Razza, assessore della Salute Regione siciliana, Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Salvatore Corrao, Direore U.O.C. Medicina Interna Ospedale Civico Palermo, Pasquale Cananzi, Responsabile Servizio 7 Farmaceuca Assessorato della Salute Regione Siciliana. E altri medici reumatologi come Giovanni D’Avola, responsabile servizio Reumatologia ASP Catania, Aldo Molica Colella, Componente CReI Italia U.O. Reumatologia Ospedale Papardo Messina.

A sponsorizzare l’evento è Galàpagos: “È un’azienda biotech dedita allo sviluppo di farmaci innovativi che mirano a migliorare la vita delle persone“, dice Michele Manto, Chief Commercial Officer Galàpagos. “Vogliamo portare l’innovazione, ora, non lasciandola solo nei laboratori, ma in tutto il mondo“, conclude.

Hanno preso parte all’evento anche: il dottor Giuseppe Provenzano, Consigliere Nazionale SIR e Responsabile U.O.S. Reumatologia Ospedale CTO A.O. Villa Sofia CervelloPalermo; il dottor Mario Bentivegna, Segretario SIR Sicilia Coordinatore Rete Reumatologica Provinciale ASP 7 Ragusa; la prof. Giuliana Guggino, Direttore U.O.S. Reumatologia Policlinico Palermo; Teresa Perinetto, Presidente ASIMAR Associazione Siciliana Mala Reumaci- APS, il dottor Fabio Cartabellotta, Referente Regionale PT Web Bosed Dire ore U.O.C. Medina Ospedali Buccheri La Ferla.

Un ulteriore approfondimento su Galapàgos lo fa Alberto Avaltroni, amministratore delegato Galàpagos Italia a Sanitàinsicilia.it.

Il peso sociale, clinico ed economico delle patologie croniche meritano oramai un’attenzione particolare a livello di sanità pubblica per gli impatti che generano, non solo in termini di assistenza farmaceutica, ma anche assistenziale e previdenziale.

Le malattie croniche spesso insorgono in età precoce, colpendo persone ancora inserite nel mondo del lavoro. La progressiva disabilità caratterizzante in molti decorsi delle malattie si ripercuote sulla capacità lavorativa dei paziente con conseguenti assenze e, talvolta, perdita del lavoro. Molte delle patologie croniche comportano quindi “costi” particolarmente significavi.

Il Covid inoltre, ha impattato fortemente sulle patologie croniche privando i pazienti non solo dell’assistenza ma anche delle terapie che sono state utilizzate in una prima fase emergenziale per gestire la pandemia.

Invito Galàpagos a proseguire nelle attività della nostra Regione“, comincia Razza per passare subito al sodo. Investire è la parola d’ordine: “Il mondo dell’impresa siciliana ci ha visto e ci vedrà sempre accanto. E se c’è una cosa che ci ha insegnato la pandemia è di investire“, così l’assessore della Salute e spiega la necessità di incrementare e di incentivare la creazione di un nuovo modello assistenziale per tutti i pazienti, soprattutto chi non è riuscito ad avere le giuste cure per via della pandemia.

L’evento è importante perché riguarda i pazienti cronici, e in Sicilia sappiamo che il numero di persone affette da queste patologie è rilevante“, comincia Amato. “Ci attendono nuove sfide – continua – il personale medico è pronto. Serve anche una maggiore attenzione però da parte dei decisori politici, il Covid ci ha insegnato che qualcosa è cambiato, dalla telematica, all’intelligenza artificiale, alla necessità di un collegamento in rete“.

Si tratta di reti, reti tra ospedali, tra reparti, tra personale medico e ospedaliero: “Senza reti non c’è progresso, e i pazienti devono avere una rete sanitaria che possa rispondere alle loro esigenze“, conclude il presidente Odm Palermo.

 

di Paola Chirico
© Riproduzione Riservata
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