Dopo i minestroni Findus anche la Lidl ritira dai suoi supermercati alcuni lotti di mais e verdure surgelate.
Questi i lotti ritirati:
- Art. 79520 “Freshona” Mais surgelato, 450g Codice a barre 20417963
- Art. 12105 “Freshona” Mix di verdure surgelate, 1000g – Assortimento Gemüsemix – Mix di verdure Codice a barre 20039035.
Stessa situazione in Germania, Regno Unito, Austria e Finlandia.
Il problema è la Listeria Monocytogenes un batterio a forma allungata (bacillo) che viene catalogato tra i Gram positivi. Il bacillo non produce spore che si diffondono nell’ambiente (come quelle del bacillo del tetano, per esempio, che possono infettare se presenti nell’ambiente e solo se penetrano attraverso una ferita) ma ha grandi capacità di adattamento potendo vivere al contatto con l’aria o in assenza della stessa.
Solo alcuni sierotipi sono in grado di causare le epidemie nell’uomo: in Italia nel 1997 non causò morti in persone che avevano assunto insalata di mais e tonno infetta. E’ un batterio resistente a condizioni ambientali sfavorevoli come la salatura e le basse temperature. Si trova nel suolo, acque superficiali e liquami, da li può diffondere alla catena alimentare.
Gli alimenti coinvolti sono i più vari: carni crude, ortaggi e insalata, latte crudo, prodotti caseari. Può dare forme gastroenteriche, che si manifestano entro le 30 ore dal pasto infetto e che si risolvono in 3-5 giorni, forme extraintestinali (che possono colpire vari organi e sistemi tra cui il sistema nervoso con una temibile meningoencefalite) e forme simil-influenzali. Neonati, donne incinte (e il relativo bimbo in grembo), anziani e soggetti immunodepressi sono tutti suscettibili alle forme più gravi dell’infezione. Ricordiamo comunque che il batterio non può dare alcuna malattia se i cibi vengono cotti e inoltre ci sono alcune raccomandazioni che possiamo mettere in atto per evitare l’infezione:
- evitare di mangiare latticini crudi e formaggi a crosta molle, carne cruda o poco cotta (soprattutto se non si è sicuri della provenienza e delle condizioni igieniche della lavorazione)
- lavare le verdure con acqua abbondante e in modo accurato
- evitare di tenere in frigo per troppo tempo i prodotti surgelati (preferibilmente non oltre 3 giorni).
Queste raccomandazioni sono imperative per le gravide che debbono evitare sempre quanto riportato sopra e ricordiamoci di controllare sempre la data di scadenza dei prodotti alimentari che usiamo per evitare questa come altre problematiche tossi-infettive. Il nostro sistema dei controlli infine è uno dei migliori in Europa e farà sicuramente il suo dovere nel migliore dei modi anche in questo caso (il Ministero della Salute ha già lanciato l’allerta).
Conoscere è sempre utile, ma allarmarsi diventa pericoloso di fronte a notizie come queste che non corrispondono ad una emergenza sanitaria. Per questo motivo, non bisogna farsi prendere dal panico ma solo ricordarsi delle raccomandazioni elencate sopra e riferire al proprio medico di medicina generale eventuali sintomi che persistono oltre tre giorni e che si accompagnano soprattutto a febbre. Sicuramente il medico saprà dare i giusti consigli e utilizzare i giusti farmaci che in questo caso sono antibiotici facilmente reperibili ma che sono da assumere solo ed esclusivamente nel caso di effettiva necessità.