I cambiamenti climatici e le repentine variazioni di temperatura, divenute oggetto di studi e ricerche scientifiche, sembra siano spesso causa di una serie di fastidi che vanno da disturbi più banali fino a disturbi più seri, riguardanti problemi vascolari, cardiaci e malattie del sistema nervoso (irritabilità, comportamenti aggressivi, insonnia, episodi depressivi e instabilità di umore).
Anche se alcuni aspetti inerenti alla relazione tra condizioni climatiche ed effetti sulla salute rimangono ancora da chiarire, dalle ricerche effettuate risulta un aumento nei mesi più caldi di alcuni eventi di interesse psicopatologico.
Questo dato è riscontrabile anche dalle segnalazioni dei Pronto Soccorso nazionali, che registrano negli ultimi anni un incremento dell’incidenza delle malattie mentali nel periodo estivo.
Insomma caldo intenso e afa tendono a creare le condizioni ideali per scatenare un grave disagio psico-fisico proprio nella stagione nella quale la forte luce solare dovrebbe stimolare al massimo invece la produzione di serotonina, l’ormone del buon umore.
Le persone che soffrono dei disturbi di umore ciclici, in particolare del Disturbo Bipolare, sono più propensi a manifestare la fase maniacale d’estate, e il numero di ricoveri dovute alla sintomatologia maniacale è superiore in questo periodo dell’anno. La fase maniacale del Disturbo Bipolare si manifesta con l’incremento notevole delle energie, delle attività della persona, con ridotto senso di critica, sovrastima delle condizioni reali (di se e dell’ambiente). Spesso la persona è più loquace del solito, meno attenta e più distraibile. Spesso compaiono una evidente insonnia, l’aumento o la riduzione dell’appetito.
D’estate è possibile il peggioramento anche dei Disturbi Depressivi E ciò perché l’estate è vissuta nella nostra cultura come un periodo di vacanza e di festa. Per una persona affetta dalla depressione o anche in generale, da una sofferenza psichica latente o non compensata, la festa attorno può rimarcare il contrasto col proprio stato d’animo, e può essere vissuta anche come un abbandono. D’estate sono anche obbiettivamente frequenti i comportamenti d’abbandono, consapevoli o meno nei confronti dei malati psichici, i quali rimangono da soli mentre parenti e conoscenti partono per le vacanze, i più anziani spesso vengono ricoverati nelle case di cura. Inoltre diversi studi dimostrano che temperatura, umidità e quantità di luce producono effetti anche sul metabolismo, rallentandolo. La consueta dose di farmaci antidepressivi, quindi, può risultare eccessiva: meglio stabilire con il proprio medico come e quanto ridurla. Severamente vietato il fai-da-te perché potrebbe peggiorare i sintomi.
Anche i Disturbi d’Ansia possono peggiorare d’estate. Il caldo e le alte temperature attivano lo stato fisiologico in automatico per regolarsi con l’ambiente. Quindi sudare, avere accelerazioni cardiache, arrossire, avere sensi di asfissia ed altri piccoli cambiamenti fisiologici sono assolutamente normali. Le persone con ansia e panico sono più sensibili alle sensazioni corporee, rispondendo a questi cambiamenti con comportamenti di ripetuto controllo del proprio corpo, ciò genera un senso di allarme e tensione. Inoltre nel periodo estivo si ha la tendenza a consumare maggiori quantità di sostanze alcoliche, stimolanti, che aumentano le possibilità di nuovi incontri e contatti in un clima che si fa inevitabilmente più disinibito. Questo comporta variazioni dello stile di vita, del comportamento e delle relazioni sociali: un effetto legato al cambiamento ambientale che può diventare decisamente difficoltoso per gli ansiosi. Per di più temperatura, umidità, quantità di luce, aumento dei rumori e degli stimoli possono disturbare in maniera significativa il sonno, che è il marker indicatore del nostro stato mentale. I disturbi del sonno possono fungere da promotori di disturbi d’ansia o anche depressione, innescando situazioni che erano in fase iniziale oppure originandone di nuove.
Alcune persone vivono un “mal d’estate” e “stress da vacanza” legati alla loro tendenza, patologica o no, a ridotti contatti sociali, se escludiamo l’ambito lavorativo. La maggiore vivacità e l’affollamento sia nelle città che nei luoghi di vacanza viene avvertita come invasione, sovvertimento degli abituali ritmi di vita. Alcuni si possono trovare di fronte ad un eccesso di tempo libero che non sanno come gestire. Di contro altri, soprattutto i giovani, sono più a rischio di abuso di alcool e di droghe.
In conclusione, le vacanze non sono una gioia per tutti, la ricerca scientifica e la pratica clinica evidenziano che le forti ondate di caldo estivo inneschino gravi stati di ansia, depressione e attacchi di panico in molte persone, specie se anziani e soli. Risulta fondamentale quindi riconoscere tempestivamente la comparsa di nuovi sintomi e/o l’aggravarsi di una sintomatologia preesistente e rivolgersi al proprio medico di famiglia e/o specialista di riferimento (psichiatra, psicologo, psicoterapeuta).