Il valore della condivisione delle informazioni e delle esperienze per garantire una migliore assistenza farmaceutica sul territorio e agire sulla legislazione europea del farmaco per arrivare ad una armonizzazione delle norme vigenti nei diversi stati membri della UE, al fine di garantire a tutti i cittadini europei uguale accesso al farmaco. Queste le premesse dei lavori del Simposio annuale del PGEU (raggruppamento dei farmacisti territoriali europei), presieduto dal segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia, che si è concluso oggi a Roma.
La giornata è stata densa di contenuti, dibattuti in una serie di panel. Il tema dell’equo accesso ai farmaci sul territorio è stato oggetto del primo panel: si tratta di un aspetto importante della nuova regolamentazione europea sui farmaci. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato la necessità di mettere a punto interventi normativi per garantire a tutti i cittadini europei un equo accesso a farmaci sicuri, efficaci e di qualità. Questo aspetto è strettamente legato al tema delle carenze di farmaci, problema acuito dalla pandemia che può essere efficacemente affrontato, ad esempio, anche riducendo la dipendenza dell’Europa dall’importazione di principi attivi da paesi come Cina e India. Come evidenziato dal presidente e amministratore delegato Sanofi Marcello Cattani, andrebbe aumentata la produzione in Europa sostenendo, ad esempio, l’innovazione tecnologica dell’industria farmaceutica europea. Occorre inoltre cambiare strategia, come ha sottolineato Antonio Gaudioso, Capo della segreteria tecnica del Ministro della Salute, passando da un approccio reattivo ad un atteggiamento preventivo, per il quale è necessario rafforzare ulteriormente il coordinamento tra gli Stati membri.
Altre problematiche importanti da affrontare per garantire un equo acceso ai farmaci sull’intero territorio europeo riguardano lo sviluppo di farmaci per patologie rare, la lotta contro il cancro e il contrasto alla resistenza anti-microbica.
Nel secondo panel si è discusso su come garantire ai cittadini informazioni autorevoli, efficaci ed oggettive sui farmaci. I pazienti hanno un ruolo sempre più attivo: in questi anni è cresciuto significativamente il loro interesse su tutti i temi riguardanti la salute e sono aumentate la consapevolezza e la volontà di acquisire informazioni dettagliate, conoscere quali farmaci sono disponibili, perché sono stati approvati e come viene monitorata la loro efficacia. Il diritto del paziente di acquisire informazioni sui farmaci è espressamente riconosciuto dalla Commissione europea, per questo è necessario che tali informazioni siano accurate, supportate da evidenze scientifiche, aggiornate ed obiettive.
Il terzo panel si è occupato dell’implementazione della Real World Evidence nella nuova regolamentazione europea sui farmaci. L’introduzione di questa novità a livello normativo inciderà sullo sviluppo, sull’autorizzazione e sull’attività di monitoraggio dei farmaci in Europa e sarà di grande importanza per la ricerca e lo sviluppo di nuovi medicinali.
“A tal fine – ha commentato il presidente PGEU Roberto Tobia – è indispensabile la collaborazione di tutti gli stakeholder, inclusi i pazienti, i professionisti della salute, l’industria, i legislatori, le Istituzioni anche accademiche, gli organismi di valutazione delle nuove tecnologie”.