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Ipoglicemia: riconoscerla e prevenirla

ipoglicemia

I valori della glicemia durante il giorno tendono a variare e se mantenuti entro certi limiti, il soggetto non ne avverte la differenza.

Attività fisica non programmata, orario ritardato dei pasti o pasti non sufficienti, sovradosaggio terapeutico di farmaci ipoglicemizzanti, assunzione eccessiva di alcolici possono determinare Ipoglicemia ovvero valori di glucosio nel sangue uguali o inferiori a 70mg/dl.

sintomi ipoglicemiaUn basso livello di glucosio nel sangue attiva il rilascio di adrenalina, l’ormone della “lotta o fuga” che può causare i sintomi dell’ipoglicemia come il battito del cuore accelerato, la sudorazione, il formicolio e l’ansia.

I soggetti in ipoglicemia possono inoltre sentirsi traballanti, nervosi, ansiosi, irritabili, impazienti. La cute può inoltre presentarsi pallida, il soggetto può avere brividi, fame, nausea, mal di testa, debolezza muscolare e tachicardia.

Se il livello di glucosio nel sangue continua a scendere, il cervello non riceve abbastanza glucosio e smette di funzionare come dovrebbe. Questo può portare visione offuscata, difficoltà di concentrazione, pensiero e linguaggio confusi, intorpidimento e sonnolenza. Se la glicemia rimane troppo bassa per troppo tempo, può portare a convulsioni, coma e molto raramente alla morte.

L’unico modo sicuro per sapere se il basso livello ematico di glucosio è causa di questi sintomi è il controllo glicemico. Quando però, in presenza di sintomi si è impossibilitati a misurarne il valore, trattare l’ipoglicemia.

Abbiamo chiesto al Dott. Morello e al Dott. Brunori, medici responsabili dell’ambulatorio di Diabetologia dell’Azienda di Rilievo e di Alta Specializzazione ARNAS Civico di Palermo come ci si dovrebbe comportare in caso di ipoglicemia.

“il trattamento dell’ipoglicemia si può riassumere facilmente nella: regola 15-15.

La regola 15-15 prevede l’assunzione di 15 grammi di carboidrati, allo scopo di far alzare il livello di glicemia nel sangue, e di effettuare un controllo della stessa dopo 15 minuti. Se è ancora inferiore a 70 mg / dL, meglio assumere altri 15 grammi di carboidrati.

15 grammi di carboidrati corrispondono ad esempio a:

1/2 bicchiere di succo o bibita zuccherata

1bustina di zucchero

1 cucchiaio grande di zucchero o di miele

4-5 Caramelle dure o gommose zuccherate

Nb. Cioccolato, caramelle senza zucchero o bibite light non risolvono le ipoglicemie.

Questi passaggi vanno ripetuti fino a quando il livello di glucosio nel sangue è almeno 70 mg / dL. E’ buona norma, in seguito, prendere nota degli eventi e assumere altri carboidrati complessi come pane, crackers, grissini, fette biscottate o biscotti per evitare che la glicemia torni a scendere.

E’ importante seguire passo passo la regola 15-15 in quanto un’assunzione eccessiva di alimenti può causare un aumento della glicemia. L’utilizzo della “regola 15-15” può aiutare ad evitare questo problema.

In caso di ipoglicemia severa con comparsa di convulsioni o perdita di coscienza rivolgersi ad un medico o chiamare i soccorsi.

Ricordare sempre che la somministrazione di bevande zuccherate può avvenire soltanto se una persona è vigile e cosciente, in quanto se non cosciente potrebbe verificarsi soffocamento da ingestione di liquidi o solidi nelle vie aeree.

Nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 è inoltre possibile controllare episodi ipoglicemici attraverso il sistema della conta dei carboidrati, un calcolo semplice che permette di dosare l’insulina in relazione ai carboidrati assunti nell’arco della giornata”.

 

di Marika Lo Monaco
© Riproduzione Riservata
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