L’inquinamento influisce sulla Covid. È quello che dicono i risultati di un nuovo studio condotto negli Stati Uniti da un team di ricerca dell’Università di Cincinnati, pubblicati sulla rivista Respiratory Medicine. Quello che hanno osservato è un nesso tra esposizione a concentrazioni di particolato più elevate e necessità di ricovero per Covid.
Le cartelle cliniche di 1.128 pazienti ricoverati per Covid-19 presso l’UC Health, il centro medico dell’Università di Cincinnati, sono state esaminate dal team di ricerca, così è stata valutata l’associazione tra esposizione a lungo termine ad alcuni degli agenti inquinanti atmosferici e richiesta di ospedalizzazione per Covid.
Nonostante le cartelle fossero state private di tutti gli identificatori HIPAA (Health Insurance Portability and Accountability Act), hanno comunque permesso agli studiosi di risalire ai codici postali di residenza dei pazienti, quindi di stimare la loro esposizione al particolato in un lasso di tempo di 10 anni.
Dallo studio è emersa una probabilità di ospedalizzazione superiore al 60% per i pazienti Covid con malattie respiratorie preesistenti. Questo implica che tuttavia non è stato osservato alcun maggiore rischio di ricovero nei pazienti senza malattie respiratorie preesistenti.