Al giorno d’oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante in tantissimi settori, ma il sangue e gli emocomponenti rimangono prodotti terapeutici indispensabili. Sono parte fondamentale della terapia di supporto in variegate e molteplici situazioni cliniche mediche e spesso unica soluzione in situazioni di natura emergenziale soprattutto in ambito chirurgico.
La donazione è un atto volontario e non remunerato, per garantire una equità nella disponibilità del sangue in tutte le condizioni socio-economiche, senza farlo diventare un mercato per le persone con maggiori possibilità economiche. Molte persone donano quotidianamente, ma molte altre non lo fanno per paura, disinformazione o perché ritengono possa esser pericoloso. Mentre invece la prima priorità è sempre quella di tutelare il donatore. Nessuna persona non in grado di donare, verrà mai fatta donare.
Approssimativamente ogni due secondi nel mondo qualcuno ha bisogno di sangue.
Gli emocomponenti ed il sangue sono fondamentali:
- In caso di eventi traumatici, come incidenti e in molteplici interventi chirurgici.
- In caso di patologie croniche, per esempio nelle anemie congenite come la talassemia.
- Per il superamento di stati critici dovuti a malattie del sangue (leucemia).
- Per sostenere terapie chemioterapiche. Dove nel distruggere le cellule tumorali, si mette a dura prova l’organismo umano. E per supportarlo diventa necessaria l’infusione di globuli rossi e piastrine.
- Nella creazione di farmaci ed elementi terapeutici in molteplici malattie.
Purtroppo, secondo i numeri del Centro Nazionale Sangue, negli ultimi anni si è visto un calo delle donazioni di sangue.
L’obiettivo del sistema trasfusionale italiano è il raggiungimento dell’autosufficienza dei componenti labili del sangue (globuli rossi, piastrine e plasma) e dei prodotti derivati dal plasma. Ogni anno il Ministero della Salute, sulla base delle informazioni del CNS e delle strutture regionali di coordinamento, rilascia il Programma di Autosufficienza Nazionale, che dopo uno studio territoriale dei fabbisogni, disegna quelle che sono le linee di raccolta necessaria e come deve funzionare (legge 219/2006, art 14 comma 2).
A Palermo, spesso avvengono continue richieste di sangue, dagli Ospedali Riuniti – Villa Sofia/Cervello, dove ha sede anche l’AIL (associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma ), che essendo strutture d’elezione per i talassemici e sedi di trapianto di midollo osseo necessitano sempre di continue donazioni per salvare numerosi pazienti.
Emergenza che si evidenza soprattutto durante i mesi estivi in cui diminuisce fisiologicamente il numero dei donatori disponibili sul territorio a causa del caldo, delle vacanze e dei viaggi all’estero, che rendono temporaneamente non usufruibile quel donatore.
Chi può donare?
Uomini e donne trai 18 e i 60 anni. Superiori hai 50 kg di peso, che siano in buono stato di salute, senza problemi di pressione arteriosa. E comunque qualsiasi persona che abbia superato il primo colloquio con il medico responsabile della nonazione, che valuterà le analisi e la storia del candidato donatore e che si assicurerà di seguirlo anche nelle successive donazioni, per proteggere il donatore e il sangue donato.
Dove si Dona?
Presso uno dei reparti di medicina trasfusionale presenti negli ospedali cittadini. Ma anche tramite le molteplici associazioni presenti sul territorio come la Croce Rossa, la Fratres, l’Avis e le altre.
La Croce Rossa Italiana di Palermo con l’attività “Io Dono CRI” organizza donazioni, workshop e attività di sensibilizzazione sul territorio, con l’obbiettivo di coinvolgere le persone nella donazione. Perché è fondamentale la presa di consapevolezza di ciascuno del donare regolarmente. Ma è ancor più importante diffondere la consapevolezza dell’importanza della donazione in quanto solamente “donando insieme” si possono raggiungere risultati importanti. Un gruppo di persone che condivide un obbiettivo comune può rendere l’impossibile possibile. Per informazioni, anche via whatsapp, è possibile contattare questo numero: 328 5571414.
Numericamente serve un coinvolgimento organico della popolazione, dove anche chi non può donare, può diffonderne la cultura. La singola donazione è fondamentale, ma è importantissimo il lavoro di squadra per informare e sensibilizzare il territorio, affinchè la donazione possa diventare un momento comune di condivisione, lontano dall’individualismo della cultura moderna.
Donare è un atto di profondo altruismo, in cui il medico si prende cura del donatore e il donatore lascia che il suo sangue possa salvare innumerevoli vite.
Nessuno da solo può fischiettare una sinfonia, ma ci vuole una orchestra per riprodurla.