In Italia, il paese della dieta mediterranea che vanta nella sua tradizione culinaria cibi semplici e sani, ci sono troppi bambini in sovrappeso. L’ultimo rapporto Unicef pubblicato a dicembre 2018, afferma che in Italia la percentuale di bambini e adolescenti obesi è aumentata di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975.
Per l’Oms, inoltre, i bambini italiani sono tra i più grassi d’Europa. L’Italia ha il maggior tasso di obesità infantile: 21% dei bambini e il 38% delle bambine.
L’obesità infantile in Italia non è dovuta soltanto ad una cattiva alimentazione (eccesso di consumo di zuccheri e di grassi), ma anche a uno stile di vita spesso troppo sedentario. Secondo gli ultimi dati Istat la quota dei bambini sedentari è molto alta nella fascia di età 3-5 anni (48,8%) diminuisce nelle fasce di età successive, ma inizia a risalire e a mantenersi alta a partire dalla fascia di età 18 – 19 anni (20,8%).
La tendenza a dedicare poco tempo alla preparazione e al consumo dei pasti, unita a uno stile di vita più sedentario e alla preferenza di cibi confezionati (spesso più energetici dei cibi freschi) alzano l’asticella della bilancia in modo serio e preoccupante.
Di fronte a un bambino che sta ingrassando il genitore spesso risponde che è solo “paffutello”, secondo il concetto “meglio qualche chilo in più”. Purtroppo però questa tenerezza non è sempre d’aiuto ai bambini, essere “paffutelli” può significare che si è presa una strada che porterà al sovrappeso.
Il sovrappeso e l’obesità infantile sono pericolosi come delle vere e proprie malattie, proprio perché sono una delle prime cause dell’insorgere di malattie anche gravi come il diabete ed anche le patologie cardiovascolari purtroppo sempre più presenti anche nei bambini. I genitori devo essere informati che i bambini obesi hanno un rischio nettamente maggiore di sviluppare da adulti la sindrome metabolica, caratterizzata da ipertensione arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, insulinoresistenza, apnee notturne, nonché steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato) e calcoli alla colecisti.
Non vanno sottovalutate nemmeno le complicanze psicologiche, come i disturbi dell’immagine corporea e del comportamento alimentare o la depressione, che colpiscono in particolare gli adolescenti.
Cosa si può fare per prevenire l’obesità infantile?
- Dare il buon esempio. Consumando cibi freschi e di stagione e condividendo il momento del pasto con i propri figli. Dallo svezzamento a circa 3 anni, nella maggioranza dei casi, i bambini mangiano quello che i genitori servono loro, ma crescendo i bambini diventano più autonomi e sono in grado di fare delle scelte.
- Non saltare la prima colazione. Al risveglio l’organismo è reduce da un digiuno notturno di quasi 12 ore. Le riserve energetiche sono esaurite ed è fondamentale che il bambino faccia rifornimento di calorie per affrontare la giornata.
- Guerra alle bevande zuccherate. Uno dei pericoli maggiori è un eccessivo consumo di zuccheri semplici che fanno parte di tutte le preparazioni di sapore dolce, comprese le bevande che risultano più sottovalutate perché “bevendo” si ha la percezione che non apportino molte calorie.
4.Educare il bambino ad uno stile di vita dinamico e incoraggiarlo a praticare uno sport. Creare occasioni per camminare e stare all’aperto, passeggiare e fare giochi dinamici con i figli. Limitare con fermezza il tempo passato davanti alla TV e proibire di mangiare snack vari durante quelle ore. Il tempo massimo di TV e videogiochi non dovrebbe superare le 2 ore quotidiane complessive. Spronare e agevolare i propri figli a partecipare a giochi collettivi, o sport di squadra. Lo sport, oltre che permettere una crescita più salutare e fisiologica, migliora il carattere dei bambini e li rende più socievoli.
L’alimentazione varietà e la giusta combinazione dei cibi è molto importante e l’attività fisica all’aria aperta è il condimento migliore!