La meningite può uccidere in sole 24 ore e ogni anno colpisce 2,8 milioni di persone nel mondo.
Secondo gli ultimi dati disponibili (pre-covid), nel 2019 ha ucciso 243 persone in Italia e oltre 462.000 in tutto il mondo.
Si tratta di una malattia grave, con un tasso di mortalità tra il 10 e il 15%, che però può essere spesso prevenuta grazie ai vaccini disponibili. In Italia la situazione è migliorata negli ultimi anni, ma in alcune parti del mondo – in particolare in Africa – i batteri che la causano uccidono ancora troppi bambini ogni anno.
A ricordare che la prevenzione è la parola chiave, è il World Meningitis day (Giornata Mondiale contro la Meningite), che si celebra il 24 aprile. Il messaggio chiave della campagna di quest’anno punta l’attenzione sulle conseguenze permanenti che questa grave malattia può comportare ed è riassunto nell’hashtag #AfterMeningitis, ovvero la vita dopo la meningite.
LA MALATTIA
Infezione che colpisce le membrane che proteggono il cervello e il midollo spinale, la meningite può essere causata da virus, batteri o funghi. Chiunque può esserne colpito, ma neonati e anziani sono particolarmente a rischio perché hanno un sistema immunitario più debole. Dal momento in cui viene contratta possono bastare poche ore per fare danni irreparabili: sordità, perdita della vista, paralisi, perdita degli arti, danni agli organi e al cervello.
Fondamentale quindi saperne riconoscere i sintomi, per intervenire il prima possibile: febbre alta accompagnata forte emicrania, rigidità del collo, eruzioni cutanee a chiazze, ipersensibilità alla luce, convulsioni e vomito, fino al coma. Ma, soprattutto, fondamentale è diffondere l’importanza della prevenzione. E’ possibile infatti vaccinarsi contro le forme più rischiose, ovvero quelle di origine batterica. Sono raccomandati in Italia i vaccini che permettono di difendersi dal meningococco B e C, i sierogruppi più diffusi in Europa, mentre il quadrivalente protegge da quelli A,C, W135 e Y, diffusi in Africa e Asia.
La meningite può inoltre esser causata dal batterio Haemophilus influenzale di tipo b, il cui vaccino in Italia è incluso nell’esavalente e, ad oggi, obbligatorio e che, dal 2000 al 2015, si stima che abbia evitato 1,2 milioni di morti nel mondo. Diffondere conoscenza sul rischio e il modo per prevenirlo è l’obiettivo della Giornata Mondiale contro la Meningite, promossa dalla Confederation of Meningitis Organizations, confederazione internazionale che riunisce 43 associazioni.
I FATTORI DI RISCHIO
La meningite si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di respiro (droplet), le secrezioni nasali (starnutendo) e, nel caso dello streptococco di gruppo B, per via vaginale o intestinale attorno al momento del parto (con trasmissione tra madre e figlio).
Vi sono diversi fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di contagio, in particolare in Africa: le condizioni climatiche secche e polverose tipiche della stagione che va da dicembre a giugno, la suscettibilità immunologica della popolazione (dovuta anche alla presenza di altre malattie come l’HIV) e le condizioni di vita affollate.