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Endometriosi: un aiuto arriva anche dal cibo

La relazione tra dieta ed endometriosi è un tema che suscita grande interesse, con particolare attenzione ai processi fisiologici e patologici della patologia. Nell’endometriosi l’endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, si ritrova all’esterno dell’utero in sedi anomale. Tale disturbo può interessare la donna in età fertile dalla prima mestruazione (menarca) fino alla menopausa.

Cambiare le proprie abitudini alimentari aiuta a migliorare i sintomi correlati all’endometriosi. È ormai ampiamente accettato che alcuni alimenti hanno un effetto pro-infiammatorio, d’altra parte invece, esistono alimenti che hanno componenti che contrastano e riducono l’infiammazione.

Ad oggi sono pochi gli studi scientifici che affrontano in modo valido in ruolo della dieta sull’endometriosi. Una revisione della letteratura ha permesso di dire che l’assunzione di olio di pesce (alimento ricco di omega 3) sembra avere un effetto positivo sulla riduzione dei sintomi dell’endometriosi alleviando il dolore.

Il miglioramento dei sintomi è legato, principalmente, alla capacità di alcune molecole presenti nei cibi di ridurre l’infiammazione presente.

La dieta può influire su: riduzione dei crampi pelvici e della loro frequenza, diminuzione del gonfiore, riduzione dello stato d’infiammazione, riduzione della stanchezza fisica cronica.

Nel dettaglio: i grassi ALA (acido alfa linolenico) aiutano a ridurre l’infiammazione associata a questa malattia grazie alla regolazione della funzione delle citochine, molecole coinvolte nei processi infiammatori. Inoltre aumentano la produzione della prostaglandina PGE1 che riduce il livello d’infiammazione addominale determinato dall’endometriosi.

Inoltre, le fibre alimentari aiutano l’organismo a: regolare i livelli di alcuni ormoni nel corpo e regolare l’insulinemia. Le verdure sono, inoltre, ricche di proprietà antiossidanti e vitamine. Si consiglia d’introdurre le fibre nella dieta, almeno 20-30 gr al giorno e d’includerle sempre ad ogni pasto.

I cibi da preferire e consumare giornalmente sono quindi: frutta secca (noci o mandorle), semi di lino, di chia, zucca, pesce azzurro fresco (es. sardine, sgombro), avocado, verdura, frutti rossi, orzo, farro, riso, ceci, lenticchie, piselli e legumi.

Gli zuccheri raffinati e i cibi industriali sono, invece, collegati all’aumento della reazione infiammatoria. Da evitare son quindi: merendine, biscotti industriali, bevande zuccherate (succhi di frutta e bibite gassate) prodotti con farina bianca, zucchero raffinato e margarina. I prodotti industriali sì possono sostituire con  prodotti artigianali o fatti in casa con poco zucchero e farine integrali.

L’associazione tra l’assunzione di grassi trans e l’endometriosi è stata analizzata in uno studio (Missmer et al., 2010), che ha mostrato come le donne che assumevano con la dieta un più alta quantità di grassi saturi trans avevano 48% in più di probabilità di avere diagnosi con endometriosi.

Ancora una volta la conferma che i cibi, con le loro componenti, posso influenzare lo stato di salute. Ricordiamo, quindi, che modifiche dello stile di vita e sane abitudini a tavola aiutano a migliorare la salute e la qualità della vita.

di Raffaella Mallaci Bocchio
© Riproduzione Riservata
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