Qual è la dieta migliore per la riduzione del peso in salute? È una domanda che tutti i nutrizionisti si trovano di fronte almeno una volta al giorno, ma è difficile trovare nell’ambito della Scienza della Nutrizione opinioni convergenti su quale sia la dieta ottimale per una gestione del peso, mantenendo un buono stato di salute.
I tassi di obesità sono ai massimi storici, con oltre i due terzi della popolazione adulta classificata come in sovrappeso (indice di massa corporea [BMI]> 25 kg / m2) o obesa (IMC> 30 kg / m2). L’epidemia di obesità è considerata il più grande problema di salute pubblica globale di questa generazione poiché l’obesità riduce la durata della vita e aumenta il rischio di malattie croniche (diabete di tipo 2, ipertensione, malattie cardiovascolari, artrite, diversi tipi di cancro, steatosi epatica non alcolica, infertilità, apnea del sonno e depressione).
Molte delle conseguenze clinicamente importanti legate all’obesità possono essere notevolmente ridotte con una perdita di peso minima del 5% -10% e tale perdita deve essere mantenuta nel tempo.
Ma come fare? Cercando su internet il termine “dieta per dimagrire” si ottengono quasi 51 milioni di risultati con circa 31.000 libri sull’argomento. Questa proliferazione d’informazioni dietetiche (errate) è guidata principalmente da interessi economici. Pochissime di queste informazioni sono basate sull’evidenza scientifica, inoltre di fronte alla grande mole d’informazioni diverse e spesso contrastanti la persona che cerca di perdere peso si trova ad essere, sicuramente, confusa.
Il nostro peso dipende dalla complessa interazione tra tre potenti forze: l’ambiente in cui viviamo, i nostri geni e i nostri comportamenti (dieta ed esercizio fisico).
La genetica non può essere cambiata, ma l’epigenetica può. Sebbene la modifica dell’ambiente alimentare sarebbe più efficace in termini di prevenzione, è difficile da mutare e richiederebbe cambiamenti culturali non verificabili in tempi brevi; quindi l’intervento dietetico rimane il cardine del management del peso.
L’obesità è causata dalla prima legge della termodinamica, “l’energia non può essere né creata né distrutta”. Pertanto, tutte le calorie che entrano nel corpo devono essere ossidate come combustibile o immagazzinate come tessuto adiposo.
Nella teoria, la restrizione energetica sembra semplice; tuttavia, ci sono processi complessi e infiniti fattori ambientali, sociali, genetici e ormonali che intervengono.
Il desiderio di individuare l’unica dieta migliore che risolva tutto è nei sogni di molti, sfortunatamente, le cose sono raramente così semplici. Non esiste una distribuzione ottimale dei macronutrienti per la gestione del peso, nessuna strategia può essere universale e soddisfare tutti.
È stato in più studi evidenziato che i diversi approcci per raggiungere la perdita di peso clinicamente significativa, non hanno a lungo termine grandi differenze, una volta ottenuta l’aderenza alla dieta ogni dieta è efficace nella perdita di peso, però solo poche diete sono sicure per la salute!
Il principio che la restrizione calorica è la “conditio sine qua non” per la perdita di peso è stata ben documentato. Quindi la restrizione calorica al di sotto del fabbisogno metabolico è fondamentale perdita di peso anche se non è sufficiente per mantenere un buono stato di salute.
Bisogna chiedersi non quale sia la dieta migliore, ma come si può ottimizzare l’aderenza del paziente al piano alimentare. Il personale sanitario specializzato in nutrizione deve possedere capacità di comunicazione avanzate, lavorando in collaborazione sia con il paziente che con un team multidisciplinare, per concordare alla luce delle più recenti evidenze scientifiche quale sia la strada migliore da percorrere.