Nasce un nuovo test diagnostico per rilevare la presenza di Sars-CoV-2. A sperimentarlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Ricerca dell’Oasi di Troina, che dall’inizio della pandemia si adopera per trovare nuovi metodi di prevenzione, vigilanza e controllo.
Il nuovo test consiste nel raggruppare da due a quattro tamponi orofaringei e nasofaringei di diversi soggetti, eseguiti con test RT-PCR rapido, e riunirli in un’unica provetta. Se processandoli viene fuori una positività per Sars-CoV-2, allora verranno effettuati test singoli. Questo avviene grazie all’utilizzo di tre dispositivi VitaPCR, con cui si determina semiquantitativamente l’RNA virale e con cui è possibile analizzare fino a 123 soggetti al giorno.
Lo studio è stato finanziato dal Ministero della Salute, Ricerca Corrente 2020 e dai fondi del ‘Cinque per Mille’ e hanno contribuito il dott. Francesco Calì, responsabile del Laboratorio di Genetica Molecolare dell’IRCCS Oasi e altri ricercatori quali Antonino Musumeci, Mirella Vinci, Francesca L’Episcopo, Alda Ragalmuto, Vincenzo Neri, Michele Roccella, Giuseppe Quatrosi e Luigi Vetri.
Questa nuova metodologia di test diagnostico consente di effettuare lo screening per un elevato numero di persone; dal momento che il tempo di risposta del campione è di 20 minuti, se ne possono processare 36 ogni ora, così da ottimizzare i tempi, i costi dei singoli test e del personale, preservando però la specificità e sensibilità.