Riceviamo e pubblichiamo la nota della Fp Cisl Palermo-Trapani:
“Alla prova dei fatti, l’ennesima dimostrazione del pressappochismo di coloro preposti alla gestione del “Sistema Sanitario Regionale”. Già Pressappochismo, tipico atteggiamento di chi, nel lavoro o in qualsiasi altra attività, si accontenta dell’approssimazione, senza preoccuparsi affatto dell’esattezza e della precisione, l’equivalente di faciloneria, leggerezza, superficialità.
E’ vero, l’ondata pandemica ha travolto tutte le organizzazioni sanitarie di tutti i paesi cosiddetti “sviluppati” ma ciò non assolve i politici e i vertici dell’Amministrazione regionale sanitaria per non avere dato seguito a quanto disposto dal Decreto Assessoriale Sanità del 10 agosto 2009 (dell’allora Assessore M. Russo) con il quale si predisponevano le “Linee Guida del Piano Pandemico” recependo le direttive Nazionali, che a loro volta accoglievano le indicazioni della Comunità Internazionale.
Nella fattispecie con l’art. 6 del suddetto D.A 10 agosto 2009 (che peraltro doveva essere aggiornato ogni tre anni), si prevede la “formazione di tutti gli operatori sanitari quale l’elemento cardine per conseguire prestazioni di qualità ed assicurare: omogeneità di conoscenze e di informazione alla popolazione, uniformità e condivisione dei protocolli e dei flussi informativi………” mentre con il precedente art. 5 si prevede che “Ogni Azienda deve stimare il fabbisogno di DPI …….. e la fornitura alle strutture di ricovero, ambulatori……….118, MMG e PLS.
Le conseguenze di tale negligenza sta nei numeri: un elevato numero di contagiati tra il personale medico, infermieristico ed assistenziale e, ahimè, alcuni decessi e con il paradosso che proprio le strutture di Emergenza e Urgenza, 118, Pronto Soccorso, Terapie Intensive e Sub Intensive risultano essere una, se non la maggiore fonte di contagio e trasmissione del COVID 19.
E’ giusto in questo delicato momento emergenziale richiamare la cittadinanza ad assumere atteggiamenti responsabili, ma è altrettanto doveroso ricercare le responsabilità di coloro chiamati ad adempiere ed alla prova dei fatti non hanno provveduto.
Sarebbe patetico assistere al solito “rimpallo delle responsabilità dei singoli” che comunque non li assolve dal giudizio morale, e cioè quello di avere agito con superficialità, con “Pressappochismo”, appunto !!!
Anche perché se si è così abili a dotarsi di un Piano Pandemico, è da incapaci non renderlo operativo, rimanendo in attesa dell’evento, in questa circostanza il COVID 19. Ci sarà un dopo !!!”