Oltre ventimila interventi in totale per casi di Coronavirus sospetti o conclamati. È questo il bilancio relativo ai trasporti effettuati dai mezzi di soccorso della Seus in Sicilia dal primo marzo al 26 aprile.
Il report, curato da Giuseppe Lombardi, Responsabile del servizio di Prevenzione e protezione della società consortile che cogestisce il servizio di emergenza-urgenza in Sicilia, tiene conto dei trasporti relativi ai codici di tipo respiratorio ed inerenti a stati febbrili dichiarati e comprende anche i trasferimenti dei pazienti contagiati dalle Rsa ai Centri Covid.
Non sono compresi gli interventi nei quali il codice di identificazione è mutato all’arrivo al Pronto soccorso, una casistica che si stima possa incidere tra il 13 e il 16 per cento del totale dei casi gestiti dalla Seus nel periodo indicato. Nel bacino di Palermo e Trapani gli interventi del 118 per casi di Coronavirus sospetti o conclamati sono stati fino al 26 aprile 5.655, in quello di Catania-Siracusa-Ragusa 7.662, ad Agrigento-Caltanissetta-Enna 1.015 e a Messina 687.
Dal Cda della Seus (composto dal presidente Davide Croce e da Pietro Marchetta e Tania Pontrelli) sottolineano: “Siamo orgogliosi di tutti i nostri operatori e del lavoro che stanno svolgendo coniugando spirito di sacrificio e notevole professionalità. Il sistema di emergenza-urgenza 118 in Sicilia in tutte le sue componenti sta garantendo un servizio efficiente e tempestivo anche in occasione di una pandemia senza precedenti”.
Inoltre la Seus ha dimezzato già da metà marzo i tempi necessari per la sanificazione delle ambulanze: ciò è stato possibile grazie alla dotazione di un sistema ad azione fotocatalitica, con 30 sanificatori ad azione combinata tramite lampade UV e lampade germicide all’interno delle unità di purificazione d’aria. “Un’ambulanza può essere sanificata in metà del tempo rispetto a prima, cioè circa mezzora invece di un’ora, e con risultati qualitativamente superiori”, sottolinea Dino Alagna, coordinatore sanitario della Seus, mentre Lombardi aggiunge: “Siamo stati i primi nell’emergenza-urgenza italiana a dotarci di questi sanificatori ad azione combinata e fotocatalitica, in grado di rimuovere particelle aerotrasportate di dimensioni di 0,0001 micron- meglio di qualsiasi filtro Hepa- e che possono essere utilizzati anche per gli ambienti di lavoro”.