Nel corso della riunione tenutasi a Catania le CAO degli Ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri siciliani hanno approvato all’unanimità un documento che chiede alla Regione di Assessorato della Salute, dell’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale di integrare il decreto con la quale la Regione ha regolamentato la figura dell’ASO.
Nel documento, firmato dai presidenti provinciali CAO Giuseppe Renzo (Messina, sede del coordinamento siciliano), Gian Paolo Marcone (Catania), Mario Marrone(Palermo), Luigi Burruano (Agrigento), Dario Di Paola (Siracusa), Giuseppe Tumino (Ragusa), Carmelo Cassarà (Enna) e Giuseppe Costa (Caltanissetta), viene richiesto di intervenire per superare il problema dei lavoratori e lavoratrici che oggi lavorano con un contratto da segretaria pur facendo l’Assistente alla poltrona.
“Dal punto di vista giuridico/contrattuale, spiegano nella nota i presidenti CAO siciliani- in questi ultimi anni la maggior parte degli studi odontoiatrici siciliani ha assunto collaboratori che svolgevano mansioni di aiuto alla poltrona e che oggi rischiano di non vedere riconosciuta la loro reale competenza ed esperienza in quanto inquadrate come ‘attività di segreteria’”.
L’errore, spiegano i presidenti CAO siciliani, è dovuto al fatto che “l’assenza di un profilo professionale definito e legalmente riconosciuto come qualifica ASO ha prodotto notevoli distorsioni nell’inquadramento giuridico dei dipendenti che hanno svolto, nei fatti, le mansioni di Assistente alla poltrona”.
“I dati in possesso delle istituzioni rappresentative della categoria professionale odontoiatrica -continua il documento- evidenziano come, in molti casi, coloro i quali hanno svolto mansioni di assistente alla poltrona sono stati assunti con contratti di “addetto di segreteria” ovvero di “collaboratore a vario titolo” e, comunque, con una denominazione in pratica diversa da quella prevista dal DPCM”. “Ma in studi di medie e piccole dimensioni -continuano- l’attività di segreteria ovvero di altra collaborazione e quella di assistente alla poltrona sostanzialmente convivevano”.
La richiesta di modifica della norma agli Assessorati regionale alla Salute e a quello della Formazione da parte dei presidenti CAO siciliani, ha quindi l’obiettivo di “riconoscere a tutti i dipendenti che hanno lavorato in stretta collaborazione con l’odontoiatra, e che hanno maturato i 36 mesi di esperienza lavorativa, la qualifica di ASO”. Infine, per coloro che hanno lavorato solo da 1 a 35 mesi, è stata “richiesta la possibilità di accesso ai percorsi integrativi, parimenti a quanto già previsto nel decreto per le Assistenti alla poltrona”.