“Siamo di fronte ad uno straordinario esempio di collaborazione fra il Nord e il Sud del Paese. Non è un asse lombardo-siculo ma è soltanto una concreta testimonianza di come i rapporti istituzionali possono a volte superare luoghi comuni e dimostrare che nell’interesse delle comunità amministrate si può arrivare ad uno scambio di esperienze, si può arrivare alla possibilità di lavorare allo stesso tavolo, sulla stessa trincea. Non è un caso che questo Protocollo, appena sottoscritto fra le nostre Regioni, preceda la firma di una analoga convenzione tra l’Azienda regionale emergenza-urgenza della Lombardia e la Seus, partecipata della Regione”.
Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, dopo la firma del protocollo d’intesa in ambito sanitario e tecnico tra la Regione Siciliana e la Regione Lombardia per la riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza, avvenuta a Palazzo d’Orleans, a Palermo, a cui ha preso parte il presidente della Regione lombarda, Attilio Fontana, alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.
“Abbiamo scelto la Lombardia – ha proseguito il governatore siciliano – perché, sul fronte dell’emergenza sanitaria, è la Regione che ha dimostrato eccellenza e capacità, e lungimiranza e noi sappiamo quanto in Sicilia ci sia bisogno di dare una riorganizzazione in termini non soltanto di razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie ma anche in termini di efficienza ed efficacia.
È questa la ragione per la quale abbiamo avviato questa collaborazione che potrà proseguire in futuro anche su altri fronti, a cominciare anche dalle politiche attive del lavoro. È molto bello avere un rapporto del genere con la ‘Regione dell’impresa per eccellenza’ in Italia. Da parte nostra esportiamo i nostri giacimenti culturali, la nostra cultura atavica dell’accoglienza, sperando che questo nostro esempio possa essere emulato da altre Regioni in un’epoca in cui la politica tende a dividere, noi oggi dimostriamo che le istituzioni hanno il diritto e il dovere di collaborare perché è di questo che ha bisogno la nostra comunità”.