Primo appuntamento della campagna di sensibilizzazione sull’ictus a Vittoria. Un incontro molto partecipato quello che si è svolto per parlare di ictus, prima causa di disabilità nell’adulto e seconda causa di morte dopo la malattia cardiaca, a livello mondiale.
Antonello Giordano, UOC di Neurologia, ospedale di Vittoria, ha mostrato una fotografia della situazione in provincia di Ragusa fornendo i dati del Ministero della Salute. “Dobbiamo ricoverare più persone nelle STROKE UNIT perché questo ci aiuta ad aumentare la percentuale delle persone che si possono salvare dalla morte e da gravi disabilità. Infatti, l’ictus cerebrale è la prima causa di disabilità nel mondo, la seconda causa di morte e di demenza, ma continua ad essere una patologia sottovalutata e non adeguatamente riconosciuta a livello della popolazione. Azione comune per informare la popolazione che l’ictus non solo si può curare, se tempestivamente trattato, ma nell’80% dei casi si può addirittura prevenire. Iniziative di sensibilizzazione della popolazione sui percorsi da seguire per la prevenzione, mediante correzione dei fattori di rischio e di cura precoce e tempestiva tramite l’immediato riconoscimento dei sintomi e il ricovero nelle strutture idonee sono fondamentali interventi di educazione sanitaria”.
La dottoressa Paola Santalucia ha ribadito l’importanza del riconoscimento precoce e tempestivo dei sintomi per una patologia dove il “tempo è cervello”. Cosa sanno le persone dell’ictus? “Molte persone, anche note, ne sono colpite. In molte famiglie si è verificato almeno un caso, malgrado ciò, si ha l’impressione che venga considerata una malattia ineluttabile e che la sua conoscenza non sia adeguatamente diffusa, tenuto anche conto che si tratta di malattia prevenibile e oramai curabile, con grande efficacia nella maggior parte dei casi”.
Santalucia ha lanciato l’idea di creare nel territorio provinciale A.L.I.c.E. l’Associazione per la Lotta all’Ictus cerebrale. Una Federazione di associazioni di volontariato diffuse su tutto il territorio Nazionale, con oltre 80 sedi e sezioni formate da: persone colpite da ictus, loro familiari, caregiver, neurologi e medici esperti nella diagnosi e trattamento dell’ictus, medici di famiglia, fisiatri, infermieri, terapisti della riabilitazione, personale socio-sanitario e volontari che collaborano al raggiungimento di comuni obiettivi.
Infine, Giuseppe Zelante, dirigente medico presso la Stroke Unit a Vittoria ha parlato della terapia di rivascolarizzazione dell’ictus ischemico acuto, la situazione in cui un vaso della circolazione cerebrale è ostruito da un trombo e per cui entro 6 ore dall’inizio dei sintomi è possibile intervenire con terapie mediche e procedure endovascolari che possono essere effettuate solo in centri di II livello come l’ospedale Cannizzaro di Catania che rappresenta l’Hub di riferimento per patologia dell’ASP di Ragusa.
La trombolisi è l’intervento medico efficace effettuabile in centri ictus certificati da personale esperto nella cura dell’ictus entro 4.5 dall’inizio dei sintomi per cui è importante il riconoscimento precoce dei sintomi e l’avvio del soggetto colpito al centro ictus più vicino nel più breve tempo possibile. Il ricovero in Stroke Unit è il momento di cura successivo e fondamentale per garantire al soggetto colpito da ictus il monitoraggio continuo e la riabilitazione precoce ai fini di migliorare l’esito in termini di mortalità e disabilità.
Raffaele Elia, Direttore Sanitario Aziendale, si è soffermato sull’attenzione prioritaria da parte della direzione strategica aziendale alla realizzazione dei percorsi di cura che garantiscano la continuità territorio-ospedale offrendo al cittadino riferimenti standardizzati di eccellenza a tutela della salute. Ne sono esempi il percorso senologico di recente attivato ed il percorso ictus.