Un laboratorio artistico sperimentale per persone affette da Alzheimer. Protagonisti sono dieci studenti del corso di Pedagogia e didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
‘L’arte è cura. Un nuovo grande albero’ è il tema del progetto, un’esperienza di collaborazione e condivisione tra generazioni diverse. La natura che ispira sensazioni, risveglia il ricordo e stimola alla comunicazione, è al centro di questa attività sperimentale articolata in sei incontri, uno alla settimana (di martedì) sino al 16 aprile.
Passeggiate nei giardini pubblici e visite ai musei come momenti di socializzazione, importanti per quanti sono affetti da questa malattia. E poi la fotografia, per fissare il ricordo e far riaffiorare le sensazioni provate.
“Non vuole essere un progetto di arte-terapia, ma di uso del linguaggio artistico come codice supplementare da offrire ai nostri interlocutori per comunicare meglio e per rintracciare anche dei piccoli ricordi” – spiega Luciana Giunta, docente del corso di Pedagogia e didattica dell’arte e anima del progetto che si avvale della collaborazione dell’associazione La Grande Famiglia.
Una onlus che da tempo si occupa di anziani affetti da questa malattia, oltre che della gestione di una comunità dedicata all’accoglienza dei minori in provincia di Siracusa e una casa di accoglienza per donne vittime di violenza. La prima associazione ad inaugurare in Sicilia un ‘Alzheimer Caffè’, il primo a Palermo, poi a Francofonte e a Ragusa. La onlus gestisce anche un centro diurno per pazienti di Alzheimer in collaborazione con l’Università di Palermo.
“I giovani sono il valore aggiunto di questa esperienza – dice la professoressa Giunta -. I ragazzi riescono a stabilire con facilità un rapporto di fiducia con gli anziani, i quali raccontano volentieri episodi della loro vita e seguono le indicazioni dei ragazzi. Non è volontariato, è didattica. In questo senso credo sia la prima volta che accade. Questa esperienza può invogliare gli studenti a perfezionarsi e specializzarsi in questo settore e scoprire un nuovo sbocco occupazionale”.
I laboratori sono stati preceduti da due incontri con la dottoressa Chiara Aglieri Rinella, psicologa dell’ ‘Alzheimer Caffè’ e responsabile scientifico del progetto, che ha illustrato agli studenti le problematiche legate alla patologia e le sue manifestazioni ed è presente ai laboratori.
“Come operatori nel sociale e in modo particolare nel campo della malattia di Alzheimer, abbiamo sempre cercato di coinvolgere giovani nelle nostre iniziative e attività con i pazienti, ma l’idea di tutto un progetto che prevedesse un intero percorso di collaborazione e condivisone tra generazioni temporalmente così distanti, ci ha entusiasmato” – dice Elena Pagano, responsabile della comunicazione della onlus – “L’arte, in tutti i suoi aspetti, dalla pittura, alla manipolazione, alla contemplazione di quadri, al teatro, alla musica è ritenuta una fonte importante di stimolazione cognitiva nei malati di DA (Demenza di Alzheimer)”.
Il prossimo laboratorio artistico si terrà domani, 26 marzo, nella sede di ‘Alzheimer Caffè’ in via Gaetano La Loggia,5 – Padiglione 37, alle 15.30.