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Salute

in collaborazione con Federazione Alzheimer Italia

Federfarma: nasce Farmacie Amiche delle Persone con Demenza

Prende il via il progetto “Farmacie Amiche delle Persone con Demenza” nato dalla collaborazione tra Federazione Alzheimer Italia e Federfarma con l’obiettivo di fornire alle farmacie consigli utili e indicazioni pratiche per diventare “Amiche delle Persone con Demenza”. L’iniziativa si lega al più ampio progetto “Comunità Amiche delle Persone con Demenza” che Federazione Alzheimer promuove dal 2016 per combattere i pregiudizi e le discriminazioni che fanno della demenza una delle sindromi più temute e incomprese dei nostri tempi, al fine di rendere le città a misura di chi è colpito da decadimento cognitivo. Un obiettivo, quello di lottare contro lo stigma per migliorare la vita dei malati e dei loro familiari, indicato come prioritario anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo Piano Globale sulla Demenza….

la ricerca

Nuova variante messicana: scoperti quattro casi in Italia

È la T478K ed è una mutazione del Sars-Cov-2. Questa è localizzata nel dominio di legame RBD della proteina Spike con il recettore umano ACE2, dunque nella porzione che il virus utilizza per legare le cellule e penetrare al loro interno. Dopo l’analisi di oltre un milione di sequenze virali, il team di ricerca del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna ha individuato questa nuova variante diffusa principalmente in Messico, ma di cui sono state trovate tracce anche in Europa. È la stessa mutazione presente anche nella variante indiana B.1.617.2 (ribattezzata Delta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità). La T478K è considerata una delle varianti di preoccupazione per l’aumentata trasmissibilità: almeno il 50% secondo i dati preliminari e il potenziale di fuga immunitaria. Questa nuova variante…

la ricerca

Vaccino unico contro influenza e Covid: Moderna dà il via alla sperimentazione

Un vaccino unico contro influenza e coronavirus: il sogno si sta avverando sfruttando la tecnologia a mRna. A parlarne per primo è Andrea Carfì, responsabile della ricerca sulle malattie infettive per Moderna e coordinatore del team che ha messo a punto il vaccino a mRna (mRNA-1273) contro Covid-19. Oltre alla creazione di un vaccino unico, Moderna sta sviluppando altri 20 progetti di sviluppo di sieri a mRNA, tra cui i vaccini contro l’HIV, il virus Zika e il virus respiratorio sinciziale (RSV), di cui 14 sono già entrati in fase di sperimentazione, compreso il trial già in fase avanzata per la “terza dose” della formulazione anti-Covid. La terza dose si sta sviluppando sulla base di tre opzioni pensate per aumentare la risposta anticorpale nei vaccinati: la…

Global Health Summit

Covid, Iss: “SarsCoV2 sarà endemico, possibili nuove ondate”

“La probabile traiettoria per il SarsCoV2 è di diventare endemica con dei focolai stagionali a causa della diminuzione dell’immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell’emergere di nuove varianti non controllate dai vaccini attuali. Nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei paesi con bassa copertura vaccinale“. Lo afferma un panel di 26 scienziati nel rapporto pubblicato sul sito della Commissione Ue in occasione del Global Health Summit di oggi. “Un’equità globale nell’accesso alle risorse“, avvertono, “è sia un imperativo morale che un’esigenza critica per il controllo della pandemia“. “Nessun Paese sarà al sicuro fino a quando tutti i Paesi non lo saranno“, è il messaggio principale del Rapporto, come rileva l’Istituto superiore di sanità (Iss) sul proprio sito. Il panel di 26 scienziati…

la ricerca

Covid: la nuova terapia che previene le trombosi post vaccino

Un team di specialisti della Divisione clinica di Ematologia ed Emostaseologia dell’Università di Medicina di Vienna in uno studio pubblicato sul Journal of Thrombosis and Haemostasis hanno suggerito che le trombosi dopo la vaccinazione anti-Covid si possono prevenire. Lo studio sostiene che le trombosi da vaccino si possono evitare grazie ad un trattamento precoce a base di anticoagulanti non eparinici, immunoglobuline ad alto dosaggio e prednisolone. La ricerca riporta il caso di una donna di 62 anni che, a seguito del vaccino Astrazeneca, aveva manifestato un basso numero di piastrine (trombocitopenia) e un disturbo della coagulazione del sangue. I medici dell’Ospedale Generale di Vienna hanno somministrato la cura e sono riusciti a scongiurare lo sviluppo dell’evento trombotico. La trombocitopenia immunitaria indotta da vaccino (VITT), è di norma caratterizzata…

il fatto

AstraZeneca: Sicilia cede 135mila dosi inutilizzate al Veneto e Puglia

Le dosi di AstraZeneca che sono state rifiutate dagli over 60 in Sicilia, Calabria e Campania verranno distribuite al nord Italia. Le 135mila dosi che sono avanzate, verranno distribuite secondo volontà del commissario per l’emergenza Covid, Federico Figliuolo. Già la Sicilia aveva donato qualche giorno fa 50mila dosi rifiutate alla Puglia, quasi senza più scorte. Se nelle regioni centro-meridionali il vaccino anglo – svedese viene utilizzato al 40\60%, nelle regioni settentrionali italiane le percentuali si alzano arrivando all’80%. Per queste ragioni la Sicilia si conferma all’ultimo posto per numero di vaccinazioni eseguite. di Redazione© Riproduzione Riservata© Riproduzione Riservata

la ricerca

Covid: quanto durano gli anticorpi dopo l’infezione? Risponde uno studio italiano

Quanto durano gli anticorpi dopo l’infezione da Covid? Secondo una ricerca condotta dall’Irccs San Raffaele di Milano in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità durerebbero almeno otto mesi dopo l’infezione, indipendentemente dalla gravità. I ricercatori hanno sviluppato un test per gli anticorpi che sfrutta le tecniche già impiegate per lo studio di quelli coinvolti nella risposta auto-immunitaria alla base del diabete di tipo 1. Lo studio, pubblicato oggi, 11 maggio, su Nature, determina l’evoluzione nel tempo della risposta anticorpale al Covid e fornisce importanti indicazioni sia per la gestione clinica della malattia sia per il contenimento epidemiologico. Lo studio ha visto coinvolti 162 pazienti positivi a SARS-CoV-2, con sintomatiche diverse, che si sono presentati al pronto soccorso dell’Ospedale San Raffaele durante la prima ondata della pandemia in Italia. Su 162 pazienti,…

i dati

Vaccini: quarto rapporto sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid di Aifa

Secondo il monitoraggio dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ad oggi in Italia sono state somministrate oltre 24,1 milioni di dosi di vaccino anti-Covid, con 7,4 milioni di persone immunizzate (che hanno cioè ricevuto tutte le dosi previste), ovvero il 12,3%. Questi dati dimostrano come la popolazione sia ben lontana dall’immunità, tuttavia si procede in modo abbastanza spedito con 500mila dosi giornaliere inoculate. Come mostrato dal “Quarto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19” di Aifa, sono migliori i dati del numero di persone protette e quelli sulla farmacovigilanza legata ai vaccini, che si stanno rivelando efficaci e generalmente ben tollerati. Il rapporto Aifa prende in considerazione il periodo dal 27 dicembre 2020 al 26 aprile 2021, periodo durante il quale sono state somministrate 18.148.394 dosi. I vaccini…

la ricerca

Vaccini: anche con una dose si è protetti del 65%

Arriva la notizia che stavamo aspettando da due nuove ricerche britanniche: i vaccini riducono la possibilità di venire contagiati dal virus e dimezzano anche le probabilità di contagiare familiari e amici. Il primo studio (non ancora verificato in peer review), vede coinvolti oltre 370.000 partecipanti immunizzati con vaccini di Oxford-AstraZeneca e Pfizer-BioNtech ed è il frutto di una collaborazione tra l’Università di Oxford e l’Office for National Statistics britannico: dallo studio si è visto che anche dopo una sola dose di vaccino i contagi si riducevano del 65%, come la protezione data da anticorpi sviluppati dopo un’infezione contratta naturalmente. Il secondo studio rileva invece come anche chi è stato vaccinato possa contrarre il virus in forma considerevolmente meno grave con una bassa carica virale. La ricerca ha coinvolto oltre 500.000 famiglie inglesi…

la ricerca

Covid: trovato il progenitore del virus SarsCoV2 nato in Cina

Trovato il progenitore del virus SarsCov2: è stato chiamato proCoV2 e le sue varianti circolavano in tutto il mondo già nell’ottobre 2019. Era una sorta di ‘madre’ di tutta la famiglia del coronavirus SarsCoV2 responsabile della pandemia di Covid-19. Lo studio, pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution, si deve alla Temple University di Philadelphia. Come investigatori, i ricercatori guidati da Sudhir Kumar si sono messi sulle tracce genetiche del coronavirus e, risalendo indietro nel tempo sulla base delle mappe genetiche, hanno scoperto che molti membri della famiglia di quello che sarebbe diventato il virus SarsCoV2 erano già presenti in tutto il mondo mesi prima dei primi casi identificati in Cina a Wuhan a dicembre 2019. Il progenitore del virus risalirebbe alla fine di ottobre…

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