Sanità in Sicilia

Via ai lavori per l’Ismett 2 a Carini, da Regione 186 milioni | VIDEO

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La Regione Siciliana, UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e ISMETT hanno presentato “ISMETT 2” , il nuovo ospedale, progettato dallo studio di Renzo Piano, che sorgerà a Carini, un sito ubicato in un’ottima posizione strategica, che si pone all’interno della Città Metropolitana di Palermo.

Una nuova struttura ospedaliera di eccellenza 4.0 i cui cantieri si avvieranno per la prossima primavera 2022, e sarà la replica con nuove caratteristiche dell’Ismett 1, il centro trapianti costituito da un partenariato con l’università di Pittsburg. La realizzazione dell’ospedale comporterà una spesa di 186 milioni che provengono da una quota assegnata dallo Stato alla Regione. Il partner americano investirà altre risorse.

E’ un momento che cambia la prospettiva sanitaria in Sicilia. L’Ismett 2 si proietta in una dimensione Mediterranea, noi vogliamo essere un punto di riferimento per i Paesi del bacino euro-afro-asiatico”, ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, durante il suo intervento. E ha aggiunto  “Il futuro della Sicilia sta nella sua centralità mediterranea, una centralità per ora solo geografica – ha spiegato -: dobbiamo conquistare quella economica e culturale con la fatica, giorno dopo giorno, per rispondere alle esigenze di milioni e milioni di africani che cercano nell’Europa nel nord e, invece, dobbiamo dare loro l’opportunità di trovarla nel Sud, nel primo lembo di terra europea, a 75 chilometri dalle coste africane”.

Assieme a UPMC stiamo lavorando alla costruzione di un nuovo ospedale che si apre non solo alle regioni del sud Italia, ma anche a quelle del Nord Africa che non devono più cercare la sanità europea a Berlino, Roma o Milano, ma che possono trovarla a portata di mano, a 75 km dalla loro terra. C’é dunque anche una valenza di tipo etico”.  “Quando venne realizzato, l’Ismett rappresentò l’apertura di una frontiera sconosciuta sul fronte della sanità in Sicilia. In questi anni é stato il centro dei trapianti per eccellenza insieme ad altre strutture dell’Isola – ha aggiunto il governatore siciliano – Questa scommessa nasce dall’esigenza di dover ampliare il bacino d’utenza. Con un nuovo ospedale e nuovi posti letto possiamo arrivare al 16-20% di riduzione dei costi”.

Insomma, un passo importante verso una sanità competitiva che consentirà di “risparmiare sulla disperazione di chi affronta i viaggi della speranza”, ma pone la Sicilia nelle condizioni di proporsi come modello sanitario per pazienti che provengono da altre regioni italiane e dai paesi nordafricani. E questo sarà il punto di riferimento della nuova sanità siciliana.

Parte una grande sfida sanitaria, ma anche tecnologica ed economica e sarà tra gli ospedali più moderni d’Europa ha detto l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza. “Quando abbiamo iniziato a lavorare per Ismett 2 era poco più di un anno fa e siamo arrivati alla progettazione definitiva, esecutiva. Ricerca, lavoro, sviluppo ed economia per la Sicilia è un mix di lavori importanti che il presidente della Regione ci ha affidato come assessorato alla Salute”

Ismett 2 rappresenta una svolta nella sanità e nella ricerca biomedica”, ha detto Bruno Gridelli manager dell’Upmc che è nella gestione del centro-madre di Palermo.

Progetto ambizioso e di innovazione medica fortemente voluto dal governo Musumeci e che vede rafforzare la collaborazione tra Ismett e attori importanti nel panorama della sanità internazionale. L’obiettivo è quello di ampliare le caratteristiche di avanzamento tecnologiche, in più il nuovo ed importante plesso sanitario è stato progettato per avere stanze singole, idea funzionale a prevenire le infezioni ospedaliere e le pandemie, oggi l’emergenza sanitaria da Covid 19. “Perché le pandemie ci saranno in futuro, a causa dei forti cambiamenti climatici”, ha detto il professore Bruno Gridelli. Dunque, la Sicilia deve attrezzarsi al meglio.

Ismett 2 sorgerà nella stessa area dove la Fondazione Ri.MED sta realizzando il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), in prossimità dell’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, della stazione ferroviaria di Piraineto e dell’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino, in un’area sub-urbana a bassa densità edilizia.

Passando alle peculiarità tecniche e medico-tecnologiche, il nuovo ospedare sarà composto da due corpi longitudinali, collegati fra loro da ponti, che si sviluppano su piano terra più tre livelli e un corpo centrale destinato all’accoglienza al piano terra e ad uffici nei piani superiori. Adagiata all’interno di un bosco di macchia mediterranea, la struttura è progettata per fondersi con il verde circostante. I tre piani dei due corpi laterali longitudinali ospiteranno le degenze suddivise per apparato e per intensità di cura. Il livello -1, in parte interrato ma fornito in buona parte di luce naturale per la disposizione del terreno, ospita l’area di diagnostica per immagine radiologica e cardiologica, la medicina nucleare, la radioterapia, l’area di interventistica mininvasiva (cardiologica, radiologica, endoscopia, broncoscopia, neurologia), le sale operatorie, la terapia intensiva, i laboratori di diagnostica e di ricerca, la farmacia e l’anatomia patologica. Al livello-2 si trovano le aree non cliniche, quali magazzini, impianti, servizi comuni e di supporto, aree parcheggio.

Per quanto concerne le specificità dell’infrastruttura, l’ospedale è disegnato per la gestione ottimale di eventuali future emergenze epidemiche. Tutti i letti sono isolati e sub-intensivi per ridurre al minimo i rischi e le occasioni di contagio delle infezioni multi resistenti; possibilità di isolare specifiche aree diagnostiche e terapeutiche dell’ospedale. Previsti 42 posti letto di terapia intensiva in condizioni ordinarie, non pandemiche; 174 posti letto di terapiasemi-intensiva con la possibilità di conversione in aree di degenza a pressione negativa per garantire la flessibilità necessaria per rispondere a domande di cure di alta complessità e a situazioni pandemiche; 14 sale operatorie, di cui due ibride e una con robot da Vinci; 7 sale interventistiche per attività mini-invasive di cardiologia, radiologia, neurologia, pneumologia, gastroenterologia; 32 posti letto tecnici, oltre ai 250 posti letto previsti, a supporto dell’attività delle sale operatorie e dell’interventistica mini-invasiva.

E ancora, reparti di diagnostica avanzata: radiologia, medicina nucleare, endoscopia, brancoscopia, elettrofisiologia, dialisi laboratorio, patologia clinica, virologia e microbiologia, anatomia patologica e farmacia. Radioterapia con bunker e acceleratore lineare; 50 stanze di ambulatorio per visite specialistiche; tecnologie ICT avanzate per un “ospedale 4.0” (tra cui cartella clinica elettronica, digitalizzazione di tutte le diagnostiche compresa l’anatomia patologica, plesso operatorio con “smart room”, telemedicina, monodose dei farmaci, business intellingence).

Infine, sulle specificità delle patologie che riguardano i pazienti gestiti:

-trapianti e terapie ad alta specializzazione: ISMETT2 sarà un centro di trapianti multiorganico (fegato, cuore, polmone, pancreas, rene) e di alta specializzazione in cardio-chirurgia, cardiologia, pneumologia, chirurgia addominale e toracica, ortopedia, oncologia, neuroscienze e pediatria.

Ismett 2 come Ismett 1 sarà un riferimento per l’impianto di cuore e polmone artificiale per il sud del paese. Già oggi Ismett 1 è il centro italiano con il maggiore numero di ECMO impiantati nel 2021 e uno dei primi centri per il posizionamento dei sistemi di assistenza ventricolare.

-Integrazione con la rete territoriale: Ismett 2, pur non disponendo del pronto soccorso, sarà inserito nella rete territoriale delle emergenze cardiovascolari (questo avviene già oggi per Ismett 1), dell’IMA, dello Stroke e delle emergenze gastro-enterologiche.

Facendo qualche accenno storico, l’Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione, abbreviato in ISMETT, è un centro trapianti convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, nato a Palermo nel 1997 grazie alla collaborazione fra la Regione Siciliana – tramite l’ospedale Civico e l’ospedale Cervello di Palermo – e l’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC). È un IRCCS privato, riconosciuto dal Ministero della Salute.

Presenti alla conferenza stampa, tenutasi a Palazzo d’Orlèans, Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, Ruggero Razza, assessore regionale della Salute, Angelo Luca, Direttore IRCCS ISMETT, Bruno Gridelli, Executive Vice President, UPMC International, Chief Medical and Scientific Officer, UPMC International Country Manager, UPMC Italy Professor of Surgery, University of Pittsburgh, Elisabetta Trezzani, Partner e Director Renzo Piano Building Workshop, Jeffrey Romoff, Presidente e CEO UPMC.

Articolo di Maria Calabrese

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