Attenzione a non creare “un’onda di insicurezza immotivata su uno dei vaccini“. Questo il monito che arriva dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione: “L’Italia s’e’ desta“, su Radio Cusano Campus.
Sileri specifica che il vaccino Astrazeneca: “È un vaccino autorizzato, efficace e sicuro. La dimostrazione è che l’Oms ha detto che può essere usato su tutti. Noi abbiamo messo il limite dei 55 anni, ma è un vaccino esattamente sovrapponibile agli altri, con l’unica differenza che la seconda dose è raccomandato farla 12 settimane dopo la prima. L’unico neo che sembrerebbe essere oggi presente è che questo vaccino sembrerebbe meno efficace per la variante sudafricana, ma ancora non e’ certo che sia cosi’ e al momento in Italia non abbiamo questa variante“.
Un altro tema è quello degli anticorpi monoclonali, che per il viceministro della Salute sono: “Un’arma in più che pero’ merita ancora della ricerca per poter delimitare l’appropriatezza dell’utilizzo. Si tratta di cure sperimentali, molto efficaci, ma in pazienti selezionati. Vi è stato sicuramente un ritardo che è stato poi recuperato, ma attenzione perché questa terapia è ancora sperimentale, va capito soprattutto su quali pazienti utilizzarla. L’importante è essere in partita, avere a disposizione questa terapia e finanziare questa ricerca, l’Italia su questo c’è“.
E sull’auto-critica della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen sui vaccini per Sileri: “È giusto riconoscere quando ci sono degli errori. Serve sempre un cauto ottimismo nel fare gli annunci, soprattutto in una situazione come questa in cui è sempre possibile un intoppo, anche semplicemente nella filiera produttiva. L’errore più grave che si può fare è cedere all’ottimismo, serve un sano realismo“.
“Questo è un percorso – conclude – che gli Stati devono fare insieme, dalla produzione fino alla distribuzione, ma soprattutto per monitorarne l’efficacia laddove ci sono eventuali varianti”.