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A Palazzo d’Orléans, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha indetto una conferenza stampa per un aggiornamento sulla campagna di vaccinazione nell’Isola.
“In Sicilia si è immunizzato oltre il 10% dei siciliani“, ha annunciato il governatore Musumeci, specificando che “i cittadini appartenenti alla categoria di immunizzati hanno ricevuto la prima e la seconda dose, sottoposti alla inoculazione di Johnson & Johnson”.
Il presidente ha spiegato come la Regione sia stata in grado di superare di oltre il 12% il target di vaccinazioni assegnato alla Sicilia dal Commissario nazionale per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Ci sono oltre 60 punti vaccinali distribuiti in tutte le 9 province siciliane. Un risultato significativo perché attesta oltre le 32mila vaccinazioni giornaliere, pur se scontando il gap della scarsa adesione al vaccino AstraZeneca, conservato nella speranza che venga utilizzato su una fascia di cittadini che, sia pure senza ragioni scientifiche, lo sta allontanando da sé.
La sfida è “convincere i riottosi, ma anche proseguire con i comparti produttivi. L’obiettivo resta lo stesso: fare più che possiamo prima dell’estate. L’estate che in Sicilia è una risorsa di vita prima ancora che una stagione del calendario”.
“Sugli ultra 80enni abbiamo operato una campagna tenace di sensibilizzazione, abbiamo chiesto la collaborazione dell’Ordine dei farmacisti e quella dei medici di medicina generale con i quali abbiamo sottoscritto un accordo. Devo ringraziare la minoranza dei medici di medicina generale che sta collaborando nella ricerca del proprio paziente ultra 80enne, prima per convincerlo a vaccinarsi e poi per somministrare il vaccino. Vorrei sperare che da parte di tutti i medici di base ci possa essere questa contagiosa consapevolezza”
“Ringrazio la minoranza dei medici di medicina generale e di base per convincere la persona anziana a vaccinarsi e ricevere il vaccino. Cia spettiamo molto di più dai medici di medicina generale, dei quali conservo un’immagine quasi ieratica maturata nella mia infanzia, sbiadita dalla caduta etica e di tensione, considerato che il medico è l’avamposto nella trincea del territorio conoscono la storia clinica del paziente e quindi sono loro che si trovano nelle condizioni che devono contattare e speriamo di averli al fianco degli operatori sanitari. Molti già lo fanno, ma si tratta pur sempre di una minoranza”.
Molte le iniziative proposte dal governo regionale, ma che non hanno trovato ampia disponibilità da parte del generale Figliuolo. Sulla possibilità di ammettere le persone al di sotto dei 60 anni, partendo dai 50enni, Figliuolo ha risposto negativamente, una scelta da valutare solo quando saranno messi al sicuro gli over 80.
“Condivido il principio nobile, non abbiamo poteri coercitivi, guai se fosse così, per convincere i diffidenti ultraottantenni e i soggetti fragili a sottoporsi al vaccino”, ha detto Musumeci durante la conferenza stampa.
“Abbiamo deciso di aprire da domani la prenotazione ai cittadini dai 50 anni in poi, nati dal primo gennaio 1971. Al generale Figliuolo abbiamo chiesto di autorizzare il vaccino di massa nelle isole minori, ma la risposta è stata la stessa: mettete al sicuro le persone fragili e over 80, stessa risposta, aspettiamo”.
“Da parte nostra non c’è alcuna volontà ad essere disobbedienti, ma avvertiamo il senso di responsabilità del tipo di specificazione della variante del virus a Lampedusa e Linosa. Questo fine settimana tutti i cittadini dai 18 anni , dobbiamo correre! Altrimenti non ce ne usciremo più da questo tunnel. I nostri operatori sono pronti, le asp mobilitate in questo senso, certo non mancano i problemi e disservizi come avviene in tutta Italia, la perfezione in una esperienza inedita non può esistere, drammatica pandemia su cui nessuno ha fatto tirocini. Niente più scorte nei frigoriferi in attesa della riconversione generale da parte dei cittadini diffidenti. Abbiamo aspettato abbastanza, prima attenzione alle fasce deboli e fragili”.
La novità annunciata dal governatore della Regione consiste nell’effettuare l’immunizzazione di massa nelle isole minori. Le prenotazioni partiranno da domani anche per gli over 50 (nati fino al 1971 compreso) e da venerdì la vaccinazione di massa per tutti i maggiorenni delle isole minori, prima Lampedusa e Linosa, poi le altre.
“In mattinata – ha spiegato Musumeci – partirà una comunicazione in tal senso al generale Figliuolo. Nessuna volontà di disobbedire al Piano nazionale, spero abbia comprensione. Nessuno può accusarci di fughe in avanti”.
“Dobbiamo andare avanti – ha proseguito il governatore – vaccinando quanta più gente possibile. Abbiamo aspettato abbastanza e nessuno può accusarci di non aver rivolto la prioritaria attenzione alle fasce più deboli e fragili. Niente più scorte nei frigoriferi, in attesa che avvenga una “conversione” da parte dei cittadini diffidenti. Aver registrato in Sicilia cinque decessi, che secondo i mass media potevano essere collegati alla somministrazione di AstraZeneca, ha determinato una psicosi comprensibile ma ingiustificata. Tutto questo ha rallentato non solo l’immunizzazione della fascia anagrafica interessata, ma ha anche avuto una ricaduta negativa sugli ultra ottantenni. E non ce lo possiamo permettere. Gli operatori sono pronti e le Asp già mobilitate:
andiamo avanti”.
Presenti all’incontro anche il dirigente generale dell’Assessorato alla Salute, Mario La Rocca, e i commissari per l’emergenza Covid di Palermo, Catania e Messina, rispettivamente, Renato Costa, Pino Liberti e Alberto Firenze.
A condividere il percorso della vaccinazione generalizzata nelle isole minori, il commissario messinese Firenze. “Avevamo già programmato – ha spiegato – l’invio dei vaccini per l’immunizzazione delle Isole Eolie, abbiamo programmato la disponibilità dei vaccini a Lipari e a Malta. Aprire ai cinquantenni, inoltre, la reputo una cosa fondamentale e il coinvolgimento dei medici di medicina generale è importantissimo: siamo in guerra e dobbiamo vaccinare il più possibile. Abbiamo bisogno – gli ha fatto eco il commissario palermitano Costa – di rispondere alla voglia di vaccinarsi che c’è. Non è vero che la gente non vuole farlo. Bisogna avere fiducia in tutti i vaccini: Janssen sta avendo un grande successo, siamo fiduciosi. Medici di base sono i principali hub vaccinali di questa Regione il front office della campagna”, ha spiegato Albero Firenze.
Renato Costa, commissario per la Provincia di Palermo “Ringrazio il presidente per l’attenzione e la sensibilità mostrata in questo momento drammatico e per questa Regione, perché si parte e si fa un tampone gratis e se uno è positivo noi gli diamo il domicilio gratis, lo assistiamo gratis lo accudiamo gratis, e lo facciamo in questa Regione. 60 mila persone tracciate. Abbiamo vaccinato un numero importante di persone, drive in funzionali e operativi. Abbiamo bisogno di rispondere alla voglia di essere vaccinati. Non bisogna avere diffidenza verso alcun vaccino, che sia AstraZeneca o altro vaccino. Perciò grazie Presidente.
Il dato di Palermo è singolare, – aggiunge Costa – ci sono aree in questa città in cui lo Stato ha difficoltà ad operare e a testimoniare la propria presenza, da un elevato numero di tamponi, accumulo di lavoro eccessivo, ritardi nella consegna del referto, l’incidenza dei casi continua a scendere progressivamente, posti letto covid a posti letto ordinari per non trascurare le altre patologie. Continuiamo a monitorate la situazione”, ha concluso Costa.
Anche Alberto Liberti, commissario per Catania “Grazie presidente e alla stampa, A Catania 100 mila tamponi al mese che ci permettono di individuare i potenziali positivi, li isoliamo per evitare il contagio diffuso, in aeroporto 2000 , 3000 tamponi al giorno, sui vaccini messa in campo una forza umana importante morte più di 100 mila persone di covid e non di vaccino, se fosse possibile far passare questo concetto, non temere il vaccino. Il mio modello è quello di Israele che hanno vaccinato, la gente è tornata agli stadi, ai bar ai ristoranti, a condurre una vita normale, dovremmo tendere a questo modello. I medici di medicina generale conoscono i loro pazienti, c’è un rapporto di fiducia, loro sono capaci di convincere con la forza del consenso, vaccinare tutti. Adesso serve che la gente venga a vaccinarsi. Nell’ottica di proteggere i più deboli, anche a Catania partiremo a
breve con i vaccini per i “senza fissa dimora”, come già fatto a Palermo”.
Dall’inizio della campagna vaccinale, in Sicilia sono stati già somministrati oltre un milione e mezzo di vaccini (poco più di un
milione come prima dose e il resto come seconda). Al momento, nell’Isola, risulta già immunizzato (con doppia dose o monodose del
vaccino Janssen) il 10 per cento di tutta la popolazione. Mentre la prima somministrazione copre il 21 per cento dei cittadini siciliani.
Sulla quantità dei vaccini AstraZeneca non ancora somministrati ne ha parlato Mario La Rocca “Le scorte è un dato in corso di aggiornamento quotidiana sulla base dei consumi e dei approvvigionamenti. La maggior parte dei casi della presunta negatività del vaccino, il siciliano si è rifiutato di vaccinarsi con AstraZeneca, Attualmente 100 mila AstraZeneca non consumate., ha spiegato La Rocca. Il dato complessivo scende a 250 mila dosi non utilizzate, più quelle che devono arrivare”
Anche il presidente Nello Musumeci ha dichiarato che si sottoporrà all’inoculazione del vaccino “Aspetto il mio turno da 66enne sabato pomeriggio mi sottoporrò al vaccino a Catania”.
Articolo di Maria Calabrese