La relazione tra colesterolo nel sangue e malattie cardiache è ben consolidata, e la riduzione del colesterolo LDL (low-density lipoprotein) considerato il “colesterolo cattivo” è l’obiettivo primario della terapia preventiva. Mentre, studi epidemiologici riportano un minor rischio di malattie cardiache con concentrazioni più elevate di colesterolo HDL (high-density lipoprotein) o “colesterolo buono”.
Da queste osservazioni è nato un ovvio interesse nello studio della relazione tra assunzione di colesterolo nella dieta e rischio di malattie cardiache.
L’assunzione media di colesterolo alimentare negli adulti dovrebbe essere in genere compresa tra 200 e 350 mg / die, a seconda del sesso e della fascia d’età. Le uova sono una delle principali fonti di colesterolo alimentare nella tipica dieta occidentale; un tuorlo d’uovo grande contiene circa 200 mg di colesterolo.
Il consumo di uova e prodotti a base di uova contribuisce a circa un quarto dell’assunzione giornaliera di colesterolo sia nei bambini che negli adulti. È noto che i grassi saturi aumentano fortemente il colesterolo sierico e le uova, che sono relativamente basse di grassi saturi, contribuiscono solo per circa il 2,5% dell’assunzione totale di acidi grassi saturi.
Purtroppo il rilevante contenuto di colesterolo presente nelle uova è stato per anni demonizzato, limitando il consumo e spianando la strada invece ad un eccessivo consumo di cibi zuccherati e di grassi parzialmente idrogenati (grassi trans). Oggi si sa che circa il 75% del colesterolo nell’organismo sia prodotto nel fegato ed è minimamente influenzato dall’introito di colesterolo alimentare.
In uno studio recente pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, è stato evidenziato come un elevato consumo di colesterolo alimentare, mangiando anche un uovo al giorno, non è associato ad un aumentato rischio di coronopatie. Nello stesso studio tale correlazione non è stata neanche riscontrata in soggetti geneticamente predisposti (con la variante allelica APOE4) a tali patologie cardiovascolari.
Come è noto, il nostro organismo è in grado di produrre colesterolo a livello endogeno, oltre ad assumerlo con la dieta. Soggetti che soffrono di colesterolo alto per familiarità o per abitudini alimentari scorrette, o soggetti con rischio cardiovascolare aumentato, possono comunque consumare uova settimanalmente, senza che queste vadano a peggiorare i livelli di colesterolo nel sangue.
È stata condotta inoltre una una revisione sistematica e una meta-analisi di 17 studi, anch’essa pubblicata su American Journal of Clinical Nutrition esaminando la relazione tra colesterolo alimentare e rischio cardiovascolare. L’assunzione di colesterolo nella dieta non è risultata significativamente associata a malattie cardiache, ictus ischemico o ictus emorragico.
L’assunzione di uova aumenta moderatamente LDL-C in individui classificati come iper-responder. Tuttavia, le risposte LDL-C sono in genere minime quando le uova vengono consumate in un regime ipo o normocalorico. L’assunzione di uova aumenta anche in genere HDL-C. Questi cambiamenti sembrano coincidere con miglioramenti anche in altri marcatori della funzione HDL (ad es. PON1, capacità di efflusso di colesterolo, LCAT).
Nel complesso, quindi le evidenze più recenti dimostrano che il colesterolo alimentare introdotto con un consumo moderato e regolare di uova, non influisce negativamente sui lipidi sierici e, in alcuni casi, anzi in alcuni casi sembra migliorare i profili e la funzionalità del HDL-C.
Va ricordato che l’esclusione totale di un alimento dalla dieta, se non per validi motivi, va in generale sconsigliato. Le uova sono un’importante fonte di proteine, fondamentali per il nostro organismo, soprattutto per lo sviluppo della massa muscolare.
Quelle contenute nel tuorlo hanno un effetto di sazietà maggiore rispetto a quelle provenienti da altri cibi. Si tratta poi di un alimento ricco di molte altre sostanze benefiche: la colina, fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso nel feto; importanti antiossidanti come la luteina e la zeaxatina, utili per prevenire patologie della retina; la biotina e la vitamina A, alla base di numerosi processi essenziali per l’organismo.
Il consiglio è quello di inserire le uova da due a quattro a settimana, all’interno di una dieta equilibrata in relazione ai personali fabbisogni.