Discutere delle attività e degli studi clinici in corso, valutare nuove possibili proposte di ricerca, confrontandosi sulle principali novità e criticità nella cura, a tutela delle donne affette da carcinoma mammario. Questo l’obiettivo del Gruppo Italiano Mammella (GIM), network cooperativo per la ricerca e terapia del carcinoma mammario.
“Il carcinoma mammario rappresenta la neoplasia più frequentemente diagnosticata nelle donne in Italia con circa 55000 nuovi casi all’anno ed è la prima causa di morte per tumore nelle donne con circa 12000 decessi all’anno. Tuttavia, grazie ai progressi terapeutici e ad una maggiore diffusione dei programmi di screening negli ultimi anni abbiamo assistito ad una continua diminuzione della mortalità per carcinoma mammario” ha dichiarato Sabino De Placido, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Il GIM vuole mettere in evidenza come la ricerca sul tumore mammario abbia raggiunto un tale grado di complessità che solo la cooperazione tra centri di eccellenza può portare allo sviluppo di nuovi modelli di trattamento in grado di migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti affette da carcinoma della mammella. Il modello di ricerca cooperativa del GIM rappresenta un valore aggiunto nell’oncologia nazionale non solo ai fini di ricerca, ma anche, e soprattutto, per l’assistenza alle pazienti. La stretta cooperazione tra i migliori centri di eccellenza nazionale, infatti, contribuisce alla uniformità di trattamento, consentendo una rapida diffusione sul territorio nazionale delle più moderne terapie per il tumore al seno”, ha spiegato Michelino De Laurentiis, Direttore di Oncologia Senologica e Toraco-polmonare dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale di Napoli. “La lotta al tumore al seno si vince grazie alla ricerca e ad una assistenza di alta qualità. La profilazione molecolare, i nuovi farmaci a bersaglio molecolare e l’avanzamento tecnologico sono armi essenziali per migliorare e personalizzare le strategie di cura delle donne affette da carcinoma mammario”, ha aggiunto Sabino De Placido