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Per la correzione dell’altezza del corpo vertebrale, il cui danneggiamento può avvenire a seguito di un trauma, oggi esiste una tecnica innovativa tutta made in Sicily.
L’idea del dottore Natale Francaviglia, direttore dell’Uoc del reparto di Neurochirurgia, si differenzia dalla cifoplastica perchè “Uno dei punti deboli della cifoplastica (o tecnica del palloncino) consiste nell’iniezione di cemento – spiega il dottore Francaviglia – Il cemento ha creato dei problemi perché in teoria potrebbe infettarsi e tra le altre cose non consente una guarigione biologica. Ecco noi sostituiamo il cemento con una serie di palline, create con una tecnologia di stampante 3D a fascio di elettroni, che sostituiscono in tutto e per tutto il cemento in termini di resistenza e in termini di elasticità del corpo vertebrale, inoltre, essendo traforate permettono anche una riabitazione da parte degli osteoblasti e quindi una guarigione naturale con un supporto artificiale“.
L’intervento è rivolto ai pazienti con trauma vertebrale dovuto ad esempio ad incidenti sul lavoro o incidenti domestici o ancora cadute accidentali o incidenti stradali “Chiaramente – dice il dottore Francaviglia – sono pazienti senza alcun deficit neurologico, questo perchè il paziente con disturbo neurologico viene sottoposto alla tecnica tradizionale di decompressione e applicazione di placche e viti. Per fortuna – prosegue Francaviglia – l’80% dei traumi vertebrali sono rappresentati da pazienti con traumatismo ma senza deficit neurologici e sono quelli dove noi andiamo ad agire, soggetti che una volta guariti rientrano regolarmente nel ciclo economico e sociale“.
“Si tratta di uno studio pilota che viene fatto per la prima volta a livello internazionale – afferma il professore Salvatore Corrao, direttore dell’Uoc di Medicina Interna dell’Arnas Civico di Palermo – che necessita di un controllo metodologico estremamente rigoroso, per questo c’è un gruppo che valuterà tutti gli effetti per cui esiste e abbiamo mantenuto la randomizzazione in questo tipo di studio ma naturalmente il controllo dell’esito finale dello studio sarà in cieco. Noi col gruppo di ricerca e anche con gli statistici faremo tutta la valutazione e potremmo quindi valutare i risultati di uno studio che potrebbe aprire ad una nuova tecnologia tutta siciliana“.