Il 2024 ha visto l’Ismett di Palermo consolidare la sua posizione nel panorama sanitario nazionale, raggiungendo risultati eccezionali in ambito donazioni e trapianti. I risultati conseguiti in ambito donazioni e trapianti nel 2024 hanno permesso alla Sicilia di non essere più fanalino di coda tra le regioni del nostro paese, ma risalire la china fino al centro classifica.
“Siamo passati da una media di 10-12 donatori per milione a una di 22-25 donatori, questo grazie alla Rete trapianti siciliana che ha fatto un notevole passo avanti“, dichiara Antonio Arcadipane, direttore clinico di Ismett .
Il bilancio per i trapianti è decisamente positivo: fino a metà 2023, il numero medio di trapianti annuali si aggirava intorno ai 170, mentre nel 2024 sono stati ben 280. “Questo è un risultato straordinario, che ci permette di offrire una qualità della vita molto migliore a tantissimi pazienti in attesa di un trapianto,” aggiunge Arcadipane.
Un aspetto centrale di questi traguardi, sottolinea il direttore, è stato un cambiamento radicale nel sistema sanitario regionale: “Dopo la pandemia, molte piante organiche sono state adeguate alle reali necessità, e numerosi neo-specialisti sono stati stabilizzati nei reparti, non solo nelle grandi città, ma anche negli ospedali di periferia. Questo ha portato a un ricambio generazionale e a un adeguamento del numero di specialisti, che ci ha messo al pari delle altre regioni italiane.”
L’anno passato ha visto Ismett impegnato in numerose attività, non solo trapianti, ma anche chirurgia oncologica e cardiochirurgia, con risultati certificati dai dati Agenas, pubblicati qualche mese fa. Arcadipane evidenzia: “Nel 2024 abbiamo eseguito oltre 700 interventi di cardiochirurgia e 200 interventi di cardiologia strutturale. Inoltre, abbiamo trattato più di mille pazienti in terapia intensiva e realizzato circa 140 resezioni epatiche per tumore, 80 resezioni pancreatiche e 100 resezioni polmonari.”
I dati Agenas, relativi al triennio 2021-2023, confermano il successo di Ismett: “Siamo il primo centro in Sicilia per chirurgia epatica e pancreatica, non solo per numero di interventi, ma anche per qualità. La mortalità per la chirurgia pancreatica è pari allo 0% mensile, mentre per i tumori al fegato è inferiore all’1%. Per quanto riguarda la cardiochirurgia, siamo il settimo centro in Italia per mortalità, in particolare per il bypass aortocoronarico,” conclude Arcadipane.