Per la prima volta al mondo è stato donato a scopo di trapianto un organo da una persona ultracentenaria. Il prelievo, che non ha precedenti documentati nella letteratura scientifica, è stato effettuato all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze la scorsa settimana su una donna deceduta a 100 anni, 10 mesi e 1 giorno: il suo fegato, con il via libera dei coordinamenti operativi del Centro regionale trapianti della Toscana e del Centro nazionale trapianti, è stato giudicato idoneo e trapiantato con successo in una persona in lista d’attesa presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa.
Il trapianto del fegato “è riuscito e il paziente è in buone condizioni.La procedura rappresenta il coronamento di anni di lavoro clinico multidisciplinare e di studio sull’utilizzo di donatori anziani, su cui il centro trapianti di Pisa e la Regione Toscana hanno investito risorse e progettualità“. Lo dice il professor Paolo De Simone, direttore dell’unità operativa di chirurgia epatica e trapianti di fegato dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa.
La scorsa settimana, spiega la Regione in una nota, nell’ospedale fiorentino San Giovanni di Dio sono stati eseguiti due espianti di fegato e poi presso l’azienda ospedaliero-universitaria pisana gli organi sono stati impiantati in pazienti in lista di attesa. La straordinarietà dei due casi, si spiega, è molteplice: c’è la concomitanza delle situazioni, l’uso, per per la volta in uno dei due espianti, di una donazione controllata a cuore fermo, messa in piedi con l’intervento del team Ecmo mobile dell’azienda ospedaliera universitaria Careggi. E poi c’è l’età della seconda donatrice, a cui sono stati prelevati gli organi invece a cuore battente e che costituisce un assoluto primato mondiale: la donna aveva infatti compiuto cento anni da dieci mesi e un giorno.
Nel mondo non era mai accaduto. In Italia, fino ad oggi, la donatrice di organi più anziana mai registrata in Italia, era una donna deceduta a Fabriano lo scorso ottobre a 97 anni e 7 mesi. La donna toscana era arrivata in ospedale la mattina del sabato con un’emorragia cerebrale che l’ha portata, subito dopo, a morte cerebrale. Risultata idonea al prelievo, sono stati i figli ad autorizzare l’espianto.