Lo stato dovrebbe garantire questo diritto attraverso il Sistema sanitario nazionale che consente a tutti i residenti in Italia l’accesso alle cure e dovrebbe far sì che la salute sia un “bene universale e fruibile”. Però, la sanità privata prende sempre più piede nel nostro Paese
Via alla distribuzione della seconda tranche di finanziamenti statali che serviranno per pagare le indennità…
Il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Asp di Ragusa ha conseguito l’Accreditamento, da parte di Accredia,…
Il laboratorio di Sanità Pubblica dell’Asp di Siracusa ha conseguito l’accreditamento ai sensi della nuova…
“Siamo sicuramente soddisfatti che nelle ultime settimane dalla Regione siano stati sbloccati fondi, rispettivamente per…
Un definanziamento che ha sottratto alla sanità pubblica circa 28 miliardi dal 2010 al 2019, cure essenziali non garantite a tutti, sprechi e la progressiva crescita di fondi integrativi per ammortizzare la spesa privata per la salute. Questo mix di 4 fattori sta “facendo cadere a pezzi il Servizio Sanitario Nazionale”.
Tiene banco in questi giorni la questione del “buco da 153 milioni” di euro e la ‘soluzione’ dei tagli in arrivo per cinque ospedali siciliani. Questa è davvero la soluzione al problema?
La Sanità è una “polveriera” su cui “incombe lo spettro di nuovi tagli dovuti al ridimensionamento della crescita economica nel DEF” a lanciare l’allarme la Fondazione Gimbe.
Sanitàinsicilia.it ha intervistato la professoressa Giuseppina Campisi, direttore del dipartimento Dichirons – UniPa, al centro dell’intervista l’importanza dell’alimentazione e di come questa può influenzare lo stato di salute della persona.
In Italia, nonostante la disponibilità di semplici ed efficaci procedure di diagnosi e intervento precoce, nella comune pratica clinica, la Depressione post partum sfugge per lo più all’attenzione dei clinici.