Nel corso di un convegno a Roma, il presidente della Regione Siciliana ha parlato di alcune criticità del sistema sanitario, tra cui le liste d’attesa e i Lea
Nel corso di un convegno a Roma, il presidente della Regione Siciliana ha parlato di alcune criticità del sistema sanitario, tra cui le liste d’attesa e i Lea
Via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al decreto con la proroga al primo gennaio 2025 per l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario per specialistica ambulatoriale e protesica.
Tempi certi e continuità assistenziale garantita per i pazienti che necessitano dei dispositivi ortoprotesici. Lo prevede…
L’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha attivato le procedure per la stabilizzazione del personale precario….
La nota del Dasoe “In riferimento all’Osservatorio civico presentato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato”.
La Corte costituzionale ha chiesto alla Regione Siciliana e al Governo una serie di dati per verificare il rispetto della legge che prevede un’indicazione analitica dei finanziamenti destinati ad assicurare l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza in materia sanitaria, i cosiddetti Lea.
Il definanziamento del nostro SSN ammonta a circa € 37 miliardi che mancano all’appello nel 2019 rispetto ad un necessario incremento che doveva seguire all’inflazione, al progresso tecnologico e all’invecchiamento della popolazione con un ineluttabile aumento delle patologie croniche.
Ben dodici sistemi sanitari su ventuno non garantiscono sufficientemente i Livelli Essenziali di Assistenza e la Sicilia si piazza all’ultimo posto per quanto riguarda la prevenzione.
Prendere decisioni basate su solide prove di efficacia è fondamentale e tutti i livelli decisionali dovrebbero esserne permeati. Purtroppo la realtà è ben altra e il nostro SSN si trova in evidente sofferenza anche per questo.
L’attuale presidente della Società Italiana di Radiologia Medica, professore Roberto Grassi, ha dichiarato un po’ di tempo fa che “Abbiamo bisogno di clinici che facciano i clinici, di medici che facciano i medici, perché in gioco non c’è solo spreco di risorse, ma anche la sicurezza dei pazienti, che devono essere esposti a radiazioni ionizzanti solo se veramente necessario”.