La Sicilia è tra le 8 Regioni che non garantiscono a pieno le cure. Nell’anno 2022, la Trinacria presenta due aree di assistenza, la prevenzione collettiva e la distrettuale, con punteggi che non raggiungono la soglia di sufficienza, pari rispettivamente a 47,2 e 58. Registra un valore medio alto il punteggio dell’area ospedaliera, pari a 78,4.
È il dato saliente che emerge dall’analisi dei dati del Nuovo Sistema di Garanzia, lo strumento attraverso cui viene misurata la qualità e l’appropriatezza delle cure fornite ai cittadini, presentato al ministero della Salute. A raggiungere la sufficienza sono il : Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.
“Gli indicatori misurano la qualità, l’appropriatezza, la tempestività dell’attività ospedaliera e indirettamente anche quella territoriale. Questi dati servono per mostrare le criticità e per cercare di uniformare le attività delle singole Asp con azioni mirate”, spiega Antonio Fortino, direttore del dipartimento Area Sanitaria di Agenas.
I dati
- il punteggio pari a 0 nelle coperture vaccinali nei bambini a 24 mesi sia nel ciclo base che per MPR (sul quale potrebbe aver inciso anche il passaggio alla fonte informativa AVN);
- il punteggio dell’indicatore composito sugli stili di vita (54,3) e quello dell’indicatore proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto (36,2).
Nell’area distrettuale, nell’anno 2022 si evidenziano tre indicatori che non raggiungono il punteggio di adempienza:
- l’intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso (punteggio pari a 0 – 23 minuti), numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative (punteggio pari a 43,2);
- numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura) (punteggio pari a 33,7).
Nell’area ospedaliera risulta insufficiente il punteggio dell’indicatore sui parti cesarei sia nelle maternità di I livello o comunque con <1.000 parti sia nelle maternità di II livello o comunque con ≥ 1.000 parti/anno (pari a 28,4).