Sanità in Sicilia

Schifani: “In Sicilia soddisfatti dei risultati raggiunti, l’autonomia regionale strumento prezioso”

Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti dal sistema sanitario siciliano. Le evidenze del rapporto dell’Agenas testimoniano l’impegno e la determinazione con cui la nostra Regione ha lavorato per migliorare l’assistenza e per ridurre il divario storico con altre aree del Paese. Il balzo in avanti, sottolineato anche dal direttore generale Mantoan, è frutto di investimenti mirati e della dedizione del personale”.

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando i risultati del Programma nazionale esiti dell’Agenas.
La Sicilia – aggiunge – è impegnata a continuare su questa strada, consapevole che l’autonomia regionale è uno strumento prezioso per rispondere in modo efficace alle esigenze specifiche del nostro territorio. Tuttavia, come giustamente osservato da Agenas, questa prerogativa da sola non è sinonimo di efficienza. Per questo, ci impegniamo a far sì che essa sia sempre accompagnata da una gestione responsabile e orientata ai risultati. A tutto il personale medico, infermieristico e amministrativo va il nostro ringraziamento per il contributo fondamentale nel raggiungimento di questi traguardi. Continueremo a lavorare per rafforzare la sanità siciliana, assicurando ai nostri cittadini un sistema sempre più efficiente” conclude.

A fornire il quadro è il Programma nazionale esiti, il report con cui annualmente l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) monitora le performance di ospedali pubblici e privati.

Calabria e Sicilia, per anni maglia nera, “fanno un balzo in avanti” nell’assistenza ai pazienti. La Sicilia è un’altra regione che mostra progressi: “l’impegno sta dando i suoi risultati”. A rivelarlo sono i numeri: ad esempio, per l’operazione in caso di frattura del femore in pazienti sopra i 65 anni, nella classifica delle 14 migliori strutture, ce ne sono tre della Sicilia che hanno garantito, per tre anni consecutivi, la prestazione entro 48 ore ad almeno il 75% dei pazienti: l’ospedale san Giovanni di Dio di Agrigento, l’ospedale di Trigona a Noto e il Guzzardi a Vittoria. Mentre l’ospedale di Paola, in provincia di Cosenza, è tra quelli che vedono un miglioramento, nel 2023, rispetto alla tempestività dell’intervento chirurgico per questa frattura. L’angioplastica coronarica con impianto di Stent eseguita entro 90 minuti dall’arrivo in ospedale, mostra valori positivi negli ultimi tre anni in 35 strutture, tra cui un ospedale della Calabria, il Mater Domini di Catanzaro, e cinque in Sicilia: San Giovanni di Dio e il Giovanni Paolo II di Agrigento, il Barone Romeo a Patti (Messina), il Sant’Antonio Abate di Trapani e il Civico di Palermo.

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