Visita ispettiva della commissione Salute dell’Ars al presidio ospedaliero “Cervello” di Palermo. L’ispezione è stata disposta dalla presidente della sesta commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana, Margherita La Rocca Ruvolo, dopo le denunce del fotografo siciliano Pucci Scafidi, sui tempi d’attesa e le condizioni igieniche del pronto soccorso.
“La situazione fotografata visitando il pronto soccorso e i reparti pnemautologia e medicina generale non è certamente delle migliori e in qualche modo occorre intervenire“, dice Margherita La Rocca Ruvolo.
A partecipare alla visita ispettiva anche i deputati Giuseppe Arancio, Elvira Amata e Salvatore Siragusa.
“La problematicità della gestione di un reparto diviso in due si complica – prosegue la presidente della commissione Salute dell’Ars – se si pensa che il medico di guardia è uno solo ed è quindi costretto a fare la spola da una parte all’altra. Nel reparto di pnemautologia, 45 posti letto, i medici sono 16: non pochi, ma bisogna considerare i tre endoscopisti che coprono reperibilità anche per Villa Sofia e altri quattro medici che svolgono principalmente attività per utenza esterna. Fra qualche mese un medico andrà in pensione e ci saranno quattro medici in meno rispetto a una pianta organica che sostanzialmente non tiene conto del fatto che si coprono due reparti separati all’interno della stessa struttura”.
“Il reparto di medicina, con i suoi 21 posti letto, ha un solo operatore sociosanitario per turno. Le condizioni strutturali, in molti reparti, lasciano a desiderare. Quello che un tempo era il fiore all’occhiello della sanità palermitana richiede ora, in diversi reparti, urgenti interventi di edilizia sanitaria. I disagi in generale sono molteplici e a farne le spese, purtroppo, sono i pazienti. La commissione – conclude La Rocca Ruvolo – farà una relazione della visita ispettiva e valuterà come affrontare la situazione insieme all’assessore per la Salute Ruggero Razza affinché vengano garantiti i livelli essenziali di assistenza al ‘Cervello’ e in tutti gli ospedali siciliani“.