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Conoscere l’attività dei medici militari e di tutti i professionisti civili che lavorano per il bene della collettività nel comparto della Difesa e della Sicurezza in modo da favorire la loro integrazione con i camici bianchi e il personale della sanità pubblica. Questo il tema al centro del convegno nazionale di “Sanità militare: integrazione tra medici del Ssn e del comparto difesa e sicurezza“, dal 25 al 26 ottobre 2019, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici di Palermo.
L’appuntamento è stato presieduto dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli e dal presidente dell’Omceo di Palermo, Toti Amato, con la responsabilità scientifica del vice presidente dell’Omceo di Bari, nonché coordinatore del gruppo di lavoro di sanità militare e delegato per il settore della Fnomceo.
Quello della Difesa e Sicurezza è un comparto delicato e specialistico, poco conosciuto per la qualità e l’entità delle attività svolte anche nell’ambito della cooperazione internazionale. A fare il punto, numerosi esperti e autorità militari e civili, che hanno illustrato l’attività e gli aspetti su cui è necessario riflettere per individuare nuove linee di intervento utili all’integrazione tra professionisti militari e civili.
Gli argomenti sono stati ulteriormente approfonditi durante le tavole rotonde affinché dallo scambio delle esperienze fra le parti possano nascere percorsi condivisi, anche in ambito formativo, per il bene dei cittadini.