Sanità in Sicilia

Sanità e autonomia, Regioni a confronto a Palermo: il convegno | video interviste

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Nella sede dell’Ordine dei Medici di Palermo si parla di Sanità e Autonomia. Il convegno, organizzato dall’Ordine dei medici di Palermo, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia e dell’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. A fare gli onori di casa il presidente dell’Ordine Toti Amato.

Durante le sessioni di lavoro si è fatto il punto su come i nuovi medici vengono formati e come queste risorse vengono impegnate nella propria regione, armonizzando le dotazioni organiche delle aziende sanitarie con numero e profili professionali dei nuovi medici. Sono state valutate le ipotesi di finanziamento e gestione autonoma delle risorse dedicate al Sistema sanitario regionale in un prossimo ipotetico contesto di autonomia regionale differenziata.

A questo scopo si è effettuato il confronto tra le diverse regioni, connotate da contesti socio economici differenti e, al contempo, accomunate da simili problematiche ed opportunità gestionali.

La sanità siciliana, regione caratterizzata dalla autonomia speciale – ha detto Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo –, attraversa una cruciale evoluzione sia nel profilo dell’attività del medico sia nel profilo delle attività sanitarie e del finanziamento delle stesse. uno dei temi di maggiore impatto riguarda la formazione di nuovi medici ed il loro percorso professionale che frequentemente prende l’o in regioni o nazioni differenti da quelle in cui sono stati formati. Per poter aumentare l’efficienza della organizzazione sanitaria regionale e per impegnare nel modo più virtuoso le risorse disponibili – ha proseguito Amato – è necessario procedere a un consistente snellimento delle procedure amministrative , comprese quelle specificatamente connesse all’appropriatezza prescrittiva ed al governo della spesa farmaceutica”.

Inoltre, è stata analizzata l’ipotesi di esternalizzazione di tutte le attività a basso valore aggiunto attualmente svolte in ambiente ospedaliero, con particolare riferimento alle patologie oncologiche, spostandole sul territorio, in prossimità del domicilio dei pazienti, al fine di decongestione le strutture ospedaliere diminuendo contestualmente i costi indiretti attualmente a carico di pazienti e caregivers.

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