Un programma speciale per identificare precocemente le donne a rischio di tumore al seno e all’ovaio e contrastarne l’insorgenza è contenuto in un apposito percorso terapeutico assistenziale predisposto dall’Assessorato Regionale per la Salute e inviato a tutte le Aziende sanitarie dell’isola: il programma è frutto del lavoro del Tavolo Tecnico per l’attuazione delle “Linee guida per le attività di Genetica medica”, istituito presso il DASOE (Servizio 4) ed è articolato in diverse fasi: le donne che intenderanno seguirlo compileranno un questionario, a disposizione gratuitamente, a partire dai 18 anni, presso i consultori, i centri di screening, gli ambulatori di senologia, di oncologia e di ginecologia o eventualmente presso i medici di medicina generale che intendano utilizzarlo per le proprie pazienti.
Dai risultati di questo primo test i medici faranno una valutazione della storia familiare, calcolando un punteggio di rischio. Le donne che presentano una storia familiare significativa saranno indirizzate alla consulenza genetica, dove sarà approfondita sia la storia familiare che la presenza di ulteriori fattori di rischio.
Successivamente solo i soggetti con rischio elevato saranno indirizzate al test genetico, dopo il quale, se positivo, saranno prese in carico dalle Breast Unit che stabiliranno insieme alla paziente le opportune strategie di prevenzione (chirurgia preventiva o controlli frequenti) mediante un percorso strutturato. Tutto il percorso per individuare le donne a rischio e il controllo con esami frequenti, è interamente gratuito.
“Dopo l’istituzione della Commissione regionale di Senologia e l’individuazione delle Breast Unit sul territorio regionale, dedicate unicamente alle neoplasie che colpiscono le donne, prosegue senza sosta il lavoro dell’amministrazione regionale per favorire la prevenzione e contrastare l’insorgenza di neoplasie – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – ci rende orgogliosi che la Sicilia sia tra le prime regioni italiane ad adottare il percorso, ad oggi infatti solo 7 regioni su 20 lo hanno attuato“.
Mentre il rischio di tumore della mammella nella popolazione durante tutta la vita è circa il 10-12%, nel caso di un tumore della mammella eredo-familiare il rischio può raggiungere l’80% e l’età di insorgenza è spesso molto precoce, è dunque necessario iniziare fin da giovanissime un percorso di prevenzione responsabile.
Nell’ambito dei tumori della mammella e dell’ovaio, la maggior parte (75-80%) ha insorgenza casuale, il 15-20% è familiare, con altri casi nella stessa famiglia e il 5-10% è ereditario, trasmesso cioè geneticamente.
Lo specifico percorso terapeutico assistenziale è in osservanza del Piano Nazionale di Prevenzione che delegava le Regioni italiane a predisporre un apposito programma per identificare precocemente le donne sane a rischio.