Se le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte in Italia con più di 230mila decessi all’anno, al secondo posto si attesta la mortalità per tumore, che ha causato nel 2020 quasi 190mila morti. La sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi migliora, superando il 70% di guariti, con punte tra il 90 e il 100% per alcuni tipi di tumore, come quello alla mammella e alla prostata.
Si muore di tumore un po’ meno, ma i dati più recenti evidenziano, spiega il prof. Salvatore Novo “che la metà dei pazienti è morto di cancro e il 33% di malattie cardiovascolari, alcune delle quali causate dalla cardiotossicità dei trattamenti. Questo significa che una valutazione accurata della funzione cardiaca di base, durante e dopo il trattamento farmacologico, per il paziente oggi è diventato un vero e proprio ‘bisogno medico’. Sembra infatti che una corretta gestione della malattia sia in grado di prevenire e limitarne le conseguenze cardio-oncologiche”.
La cardio-oncologia è una disciplina finalizzata alla diagnosi, alla prevenzione e alla cura di complicanze cardiovascolari nei pazienti oncologici durante la terapia antitumorale e nei sopravvissuti. Su questa “giovane” disciplina, i massimi esperti faranno il punto nel “Workshop on Cardio-Oncology”, organizzato dai professori S. Carerj, G. Novo e AR Galassi per una platea nazionale. L’evento si svolgerà a Erice (Trapani) dal 25 al 28 maggio 2022 presso il Centro internazionale di cultura scientifica Ettore Majorana, fondato dal fisico Antonio Zichichi.
Promosso dall’International School of Cardiology (diretta dai Prof. Francesco Fedele e Salvatore Novo) che ha contribuito, già dai primi passi, agli studi della Società europea di cardiologia (ESC) e della Società italiana di cardiologia (SIC), l’evento mira anche a far conoscere ai cardiologi, oncologi, medici di base, specialisti in formazione, ma anche a tutti gli altri professionisti e alla popolazione il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) cardioncologico attivo in Sicilia già dal 2016. L’assistenza, mirata ai pazienti affetti da cancro sottoposti a trattamenti cardiotossici, garantisce un approccio integrato e omogeneo in tutto il territorio regionale.