“La gente rinuncia a curarsi. Non parlo di prestazioni salvavita ma, per esempio, di prestazioni specialistiche chirurgiche. Tutta la domanda inespressa diventa però nel medio-lungo periodo un costo sociale elevatissimo”. A dirlo, nel corso di un forum all’Agenzia Italpress, la presidente di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) Sicilia, Barbara Cittadini.
“Ci sono delle patologie per le quali la Sicilia, rispetto ad altre regioni d’Italia, ancora non riesce a garantire un’adeguata risposta assistenziale – aggiunge -. Scontiamo, inoltre, un grave problema che deve trovare una soluzione in tempi rapidi se non si vuole rischiare di consegnare agli italiani un sistema sanitario non adeguato a quello dei paesi della comunità europea. E’ vigente una norma che inibisce la crescita sine die delle strutture private accreditate. E’ comprensibile che, in momenti di emergenza, debbano essere adottate delle misure emergenziali, ma se i provvedimenti emergenziali diventano strutturali, indiscutibilmente, deprimono un sistema dal punto di vista quali-quantitativo. Chi ha la responsabilità delle scelte a livello nazionale non può consentire che una cattiva norma non venga riscritta e chi le ha a livello regionale deve chiedere e ottenere che, avendo razionalizzato la spesa e diminuito il deficit, dopo dieci anni di sacrifici gli sia consentito di rimettere risorse nel sistema per non condannarlo a un ineluttabile processo involutivo”.