“L’antimicrobico-resistenza (AR) è una minaccia sempre più grave per la salute pubblica globale”: questa non è solo una frase ad effetto!
Ad affrontare l’argomento per sanitainsicilia.it è Stefania Stefani, professore ordinario di Microbiologia all’università di Catania, componente della commissione PNCAR – Ministero della Salute e componente commissione PNCAR – Regione Siciliana.
“Purtroppo, recenti nonché allarmanti dati indicano che in Europa, solo nel 2015, si sono verificati 671.689 casi di infezioni da batteri antibiotico-resistenti. Queste infezioni hanno causato 33.110 morti e 874.541 anni persi a causa della malattia per disabilità o per morte prematura (DALY). Stime che corrispondono ad una mortalità attribuibile di 170 DALY per 100.000 abitanti: un dato comparabile al burden combinato di influenza, tubercolosi e HIV – afferma la professoressa Stefani che aggiunge – Di infezioni resistenti agli antibiotici, dunque, si muore sempre più”.
“Il Ministero della Salute, con il Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza 2017-2020, approvato il 2 novembre 2017, con intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ha dato l’avvio ad un coordinamento nazionale di grande importanza per i successivi sviluppi sulle azioni regionali“, prosegue la professoressa.
“Il lavoro della Regione Siciliana, in questo contesto, sarà quello di coinvolgere sempre più capillarmente i laboratori di diagnostica microbiologica del territorio – dice la professoressa Stefani – E’ infatti, importante sottolineare come le nuove tecnologie di diagnostica molecolare rapida siano centrali nella lotta all’AR poiché consentono una diagnosi eziologica sempre più accurata e antibiogrammi rapidi – molecolari e non- in grado di orientare una terapia mirata a livello di specie e/o a livello di gene, gene-oriented (antibiogramma molecolare o screening di geni di resistenza)!”.
“Le nuove tecnologie a disposizione del laboratorio di microbiologia e il raggiungimento di standard diagnostici rapidi e, nello stesso, sensibili e specifici, potrebbero consentire un minor impiego della terapia empirica ad ampio spettro a favore di regimi microrganismo-mirati. Accanto a questi avanzamenti dei laboratori di microbiologia, diviene necessario applicare protocolli di stewardship antimicrobica (Antimicrobial Stewardship Programs – ASP), che possano garantire l’adeguatezza terapeutica, mirata al microrganismo responsabile, col duplice obiettivo di contenere lo sviluppo e la diffusione di microrganismi MDR e di identificare la terapia appropriata, salvaguardando la salute del paziente“.
“Una diagnostica microbiologica rapida – conclude la professoressa Stefani – applicata congiuntamente all’insieme di queste pratiche evidence-based è fondamentale per migliorare la qualità e l’esito delle misure di contenimento dell’antimicrobico-resistenza; a questo aggiungerei che l’intervento e la collaborazione fra tutti i settori governativi, degli operatori sanitari e della società scientifiche risulta indispensabile per portare ad un utilizzo consapevole gli antibiotici e ridurre il burden dell’AR”.
Piano Nazionale di contrasto per l’antibiotico resistenza
Approfondimenti:
- Cassini A. et al. Attributable deaths and disability-adjusted life-years caused by infections with antibiotic-resistant bacteria in the EU and the European Economic Area in 2015: a population-level modelling analysis. Lancet InfectDis. 2018 Nov 5. pii: S1473-3099(18)30605-4.
- EARS-Net (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network).
- PNCAR (Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza).