Privacy Policy
Home / L'Opinione / Salute: antibiotico resistenza, una minaccia sempre più grave. Cosa fa la Regione Siciliana?

Salute: antibiotico resistenza, una minaccia sempre più grave. Cosa fa la Regione Siciliana?

“L’antimicrobico-resistenza (AR) è una minaccia sempre più grave per la salute pubblica globale”: questa non è solo una frase ad effetto!

Professoressa Stefania Stefani

Professoressa Stefania Stefani

Ad affrontare l’argomento per sanitainsicilia.it è Stefania Stefani, professore ordinario di Microbiologia all’università di Catania, componente della commissione PNCAR – Ministero della Salute e componente commissione PNCAR – Regione Siciliana.

Purtroppo, recenti nonché allarmanti dati indicano che in Europa, solo nel 2015, si sono verificati 671.689 casi di infezioni da batteri antibiotico-resistenti. Queste infezioni hanno causato 33.110 morti e 874.541 anni persi a causa della malattia per disabilità o per morte prematura (DALY). Stime che corrispondono ad una mortalità attribuibile di 170 DALY per 100.000 abitanti: un dato comparabile al burden combinato di influenza, tubercolosi e HIV –  afferma la professoressa Stefani che aggiunge – Di infezioni resistenti agli antibiotici, dunque, si muore sempre più”.

Di recente sono state condotte due rilevanti campagne di comunicazione: il 12-18 novembre, la Settimana Mondiale degli Antibiotici (World Antibiotic Awareness Week) e il 18 novembre, la Giornata Europea degli Antibiotici (European Antibiotic Awareness Day). Ma se la comunicazione è di certo essenziale per educare, oggi più che mai, sono necessarie azioni concrete al fine di preservare l’efficacia degli antibiotici.

“Il Ministero della Salute, con il Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza 2017-2020, approvato il 2 novembre 2017, con intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ha dato l’avvio ad un coordinamento nazionale di grande importanza per i successivi sviluppi sulle azioni regionali“, prosegue la professoressa.

In particolare – aggiunge – la Regione Siciliana, tra le molteplici attività messe in campo nell’ambito dell’uso degli antibiotici, partecipa alla sorveglianza sentinella dell’antibiotico-resistenza denominata AR-ISS, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità e al servizio della rete Europea EARS-Net”.

Il lavoro della Regione Siciliana, in questo contesto, sarà quello di coinvolgere sempre più capillarmente i laboratori di diagnostica microbiologica del territorio – dice la professoressa Stefani – E’ infatti, importante sottolineare come le nuove tecnologie di diagnostica molecolare rapida siano centrali nella lotta all’AR poiché consentono una diagnosi eziologica sempre più accurata e antibiogrammi rapidi – molecolari e non- in grado di orientare una terapia mirata a livello di specie e/o a livello di gene, gene-oriented (antibiogramma molecolare o screening di geni di resistenza)!”.

Le nuove tecnologie a disposizione del laboratorio di microbiologia e il raggiungimento di standard diagnostici rapidi e, nello stesso, sensibili e specifici, potrebbero consentire un minor impiego della terapia empirica ad ampio spettro a favore di regimi microrganismo-mirati. Accanto a questi avanzamenti dei laboratori di microbiologia, diviene necessario applicare protocolli di stewardship antimicrobica (Antimicrobial Stewardship Programs – ASP), che possano garantire l’adeguatezza terapeutica, mirata al microrganismo responsabile, col duplice obiettivo di contenere lo sviluppo e la diffusione di microrganismi MDR e di identificare la terapia appropriata, salvaguardando la salute del paziente“.

Dati clinici dimostrano come gli ASPs che includono diversi interventi combinati, i cosiddetti bundles, risultano più efficaci nel tempo. Per esempio, un team multidisciplinare che preveda anche la collaborazione tra professionalità esperte di antibiotici è uno strumento potente in grado di instaurare un processo virtuoso fatto di  conoscenze delle proprie situazioni epidemiologiche, di miglioramenti dei protocolli diagnostici, escalation/de-escalation della terapia antibiotica, ottimizzazione e switch del dosaggio e del delivery, nonché di educazione del personale sanitario ed implementazione delle linee guida. Tale struttura complessa sarebbe in grado di potenziare il rispetto delle politiche antibiotiche regionali e nazionali, ottimizzare l’impiego della terapia antimicrobica e migliorare l’outcome clinico dei pazienti in termini di riduzione della morbilità e della mortalità“.

Una diagnostica microbiologica rapida – conclude la professoressa Stefani – applicata congiuntamente all’insieme di queste pratiche evidence-based è fondamentale per migliorare la qualità e l’esito delle misure di contenimento dell’antimicrobico-resistenza; a questo aggiungerei che l’intervento e la collaborazione fra tutti i settori governativi, degli operatori sanitari e della società scientifiche risulta indispensabile per portare ad un utilizzo consapevole gli antibiotici e ridurre il burden dell’AR”.

Piano Nazionale di contrasto per l’antibiotico resistenza

Decreto assessoriale N. 1162

Decreto assessoriale N. 1473

Approfondimenti:

  1. Cassini A. et al. Attributable deaths and disability-adjusted life-years caused by infections with antibiotic-resistant bacteria in the EU and the European Economic Area in 2015: a population-level modelling analysis. Lancet InfectDis. 2018 Nov 5. pii: S1473-3099(18)30605-4.
  2. EARS-Net (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network).
  3. PNCAR (Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza).
di Veronica Gioè
© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.