E’ stato approvato l’accordo di collaborazione scientifica tra l’ASP di Ragusa e l’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del progetto CCM 2021 denominato “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid-19 (Long Covid)”. Il protocollo riferito all’Obiettivo 4 del programma coordinato, a livello nazionale, dal prof. Graziano Onder (ISS), ha come scopo principale quello di svolgere una sorveglianza dei pazienti affetti da Long Covid, monitorandone nel tempo lo stato di salute e il ricorso a servizi sanitari.
Il presidio ospedaliero Giovanni Paolo II è stato individuato fra i centri – sono sette in tutta la Sicilia – che hanno dato disponibilità a partecipare all’attività di sorveglianza e che possiedono i requisiti per farlo. Il responsabile scientifico è la dottoressa Maria Antonietta Di Rosolini, direttrice dell’U.O.S.D. Malattie Infettive dell’ASP di Ragusa: “L’infezione da Covid-19 non si limita a una manifestazione nella fase acuta – spiega -. Alcuni pazienti, infatti, possono avere ripercussioni e sintomatologie che si manifestano sotto forma di insufficienza respiratoria, stanchezza, astenia, talvolta vertigini o depressione. Quando la condizione di persistenza supera i tre mesi, siamo di fronte a un episodio di Long Covid. Che può durare fino a un anno. Le cause, però, non sono ancora chiare e vanno approfondite”, evidenzia la Di Rosolini. Lo studio, che nasce per cogliere la dimensione del problema, identificare l’offerta in termini di assistenza e sviluppare uno specifico sistema di sorveglianza nazionale, ha ricevuto il parere favorevole del Comitato Etico Nazionale e del Comitato Etico Catania 1, ed è concepito come uno studio di coorte prospettico.
A ciascun centro sarà richiesto di raccogliere informazioni retrospettivamente su almeno il 20 per cento dei pazienti seguiti complessivamente nel periodo in esame. I pazienti eleggibili per lo studio, che avrà una durata di 18 mesi, saranno valutati attraverso una specifica form, che raccoglie informazioni sulla storia della malattia Covid-19, sulle malattie pregresse, sugli esami eseguiti e sulle condizioni di nuova insorgenza. “A Ragusa, alla data del 25 ottobre, ci siamo imbattuti in 64 casi di Long Covid – sottolinea la dottoressa Di Rosolini -. Stiamo parlando di una percentuale fra il 6 e il 7% dei pazienti gestiti, tra ricoverati e non, dall’inizio della pandemia. Ma potrebbe trattarsi di un dato sottostimato o sovrastimato. Lo studio ci aiuterà a comprenderlo meglio”.